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Il commento ha subito fatto il giro della rete scatenando l’indignazione di associazioni e movimenti. 

Il poliziotto Fabio Tortosa ha postato il commento 48 ore dopo la condanna inflitta all’Italia dalla Corte europea di Strasburgo per i fatti del 2001 alla Diaz:“Io sono uno degli 80 del VII nucleo. Io ero quella notte alla Diaz. Io ci rientrerei mille e mille volte”. Duri i commenti sul suo profilo al punto che Tortosa ha tentato di spiegare le sue parole:“Quello che volevamo era contrapporci con forza, con giovane vigoria, con entusiasmo cameratesco a chi aveva, impunemente, dichiarato guerra all’Italia”. Ma gli è andata peggio.

Non contento è andato oltre:Esistono due realtà, due verità: la verità e la verità processuale la verità processuale si è conclusa con una condanna di alcuni vertici della polizia di Stato e del mio fratello Massimo Nucera a cui va sempre il mio grande rispetto ed abbraccio. Poi esiste la verità, quella con tutte le lettere maiuscole. Quella che solo io e i miei fratelli sappiamo, quella che solo noi che eravamo lì quella notte sappiamo. Una verità che non abbiamo mai preteso che venisse a galla. Una verità che portiamo nei nostri cuori e nei nostri occhi a distanza di quasi 15 anni, quando quegli uomini incredibili si reincrociano in ogni piazza d’Italia in cui ci sia da avversare i nemici della democrazia. Quegli occhi che si uniscono in un abbraccio segreto. In un convenzionale e silenzioso ‘si’, lo sappiamo, ci hanno inculato. Ma che importa? Non era la gloria quello che cercavamo – precisa – quello che volevamo era contrapporci con forza, con giovane vigoria, con entusiasmo cameratesco a chi aveva, impunemente, dichiarato guerra all’Italia, il mio paese, un paese che mi ha tradito ma che non tradirò”.

Infine la tragicomica chiusura:“Per quanto riguarda tutti voi; tranquilli, non vogliamo la pietas di nessuno. Sappiamo che siamo quelli ignoranti, scampati alla disoccupazione, lontani dai vostri salotti radical chic, dal vostro perbenismo becero, dal vostro politically correct. Siamo quelli che dopo un servizio di 10 ore dove abbiamo respirato odio, siamo pronti a rientrare nelle nostre case a dare amore ai nostri figli e alle nostre mogli. Ci troverai con una ceres in mano, ti odieremo perchè non hai la nostra tuta da op, ma non te lo faremo sapere. Saremo sempre al tuo servizio, anche se quando ti rubano in casa, meriteresti, e sarebbe più coerente, che chiamassi batman”.

CHI È TORTOSA?

Fabio Tortosa è dirigente sindacale del Consap e presta servizio alla mobile di Roma. 

I COMMENTI

Il celerino cuor di leone Fabio Tortosa ha prima cancellato il post sull’irruzione alla Diaz, poi pare abbia addirittura chiuso il profilo” scrivono sulla pagina Facebook di Mala polizia. Non ci piace molto il pubblico ludibrio, ma in questo caso si può comodamente fare un’eccezione. Probabilmente da oggi dovrà camminare guardandosi le spalle e la cosa non può che renderci felici. Difficile credere che avrà sempre i “fratelli” alle spalle. Intanto, un nostro paziente e previdente lettore – di cui preserviamo l’anonimato – ha fatto gli screenshot dell’intera conversazione e ce li ha passati. Ora la prodezza del fascio- celerino, VII reparto mobile sperimentale, è a disposizione di tutti. Che dire amico: grazie!”. 

Infine un invito all’agente:”caro Tortosa, se della Diaz e di Genova in generale sai cose che non sono mai uscite, puoi riconciliarti col mondo e con i tuoi ormai innumerevoli detrattori RIVELANDOLE! Abbi un sussulto di dignità!”

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