Quasi mezzo milione di contribuenti potranno tirare un sospiro di sollievo grazie alla riapertura della “rottamazione quater”.
Rottamazione Quater 2025. Dopo il via libera al Milleproroghe e la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale del 24 febbraio, chi non ha rispettato tutte le rate entro il 31 dicembre 2024 avrà una nuova chance di mettersi in regola senza pagare sanzioni e interessi. Insomma, il governo Meloni concede un altro bonus a chi ha mancato l’appuntamento con il Fisco.
Come funziona la nuova sanatoria
L’Agenzia delle Entrate-Riscossione avvierà la procedura di adesione entro una ventina di giorni. Chi è decaduto dalla definizione agevolata potrà presentare una nuova dichiarazione entro il 30 aprile 2025. Poi due strade: pagare tutto in un’unica soluzione entro il 30 luglio 2025 o scegliere un comodo piano in 10 rate.
Il paradosso della “rottamazione bis della rottamazione”
Mentre in Senato la commissione Finanze discute sulla possibile “rottamazione quinquies” (fortemente voluta dalla Lega), il governo lancia questo nuovo salvagente. Ma c’è un cortocircuito: chi ha pagato tutte le rate tranne l’ultima di fine febbraio (con il margine di tolleranza fino al 5 marzo) non potrà usufruire della riapertura. Risultato? Dovrà pagare tutto, ma con sanzioni, interessi e aggio inclusi. Insomma, chi ha saltato più rate viene premiato, chi ne ha saltata una sola viene bastonato. Logico, no?
Ecco le regole nel dettaglio:
- Chi al 31 dicembre 2024 non ha versato le somme dovute (in tutto o in parte) può essere riammesso alla sanatoria presentando richiesta entro il 30 aprile 2025.
- La domanda dovrà essere inviata online (le istruzioni saranno pubblicate entro venti giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del DL 202/2024).
- Il contribuente dovrà specificare i debiti da sanare e il metodo di pagamento scelto.
- Gli importi saranno soggetti a un interesse del 2% annuo a partire dal 1° novembre 2023. I pagamenti potranno avvenire in un’unica soluzione (entro il 31 luglio) o in massimo 10 rate (prime due scadenze: 31 luglio e 30 novembre 2025; le successive a febbraio, maggio, luglio e novembre di ogni anno fino a esaurimento del debito).
- L’Agenzia delle Entrate-Riscossione comunicherà entro il 30 giugno 2025 gli importi esatti e le relative scadenze.
Una sanatoria senza fine
L’impressione? Siamo davanti all’ennesimo tentativo di rimandare il problema senza affrontarlo seriamente. Se da un lato si cerca di recuperare fondi con una stretta ai contribuenti “distratti”, dall’altro si continua con il gioco delle proroghe.
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