L’Aquila tra le province più esposte in Italia. Confartigianato: “Scommettere sull’eccellenza manifatturiera per restare competitivi”
Dazi Usa e made in Italy: un rischio per l’export abruzzese. L’interscambio commerciale tra Italia e Stati Uniti rappresenta una componente vitale per l’economia italiana, in particolare per il settore manifatturiero, che costituisce uno dei pilastri del Made in Italy. Tuttavia, il contesto internazionale appare sempre più incerto, soprattutto alla luce delle politiche commerciali statunitensi che potrebbero inasprire i dazi sui prodotti importati dall’Unione Europea. Questa situazione mette a rischio la competitività delle imprese italiane e abruzzesi, in particolare quelle delle province di L’Aquila e Chieti, che mostrano una rilevante esposizione verso il mercato americano.
Secondo un recente studio condotto dal Centro Studi di Confartigianato Imprese Chieti L’Aquila, l’Abruzzo si posiziona al quarto posto tra le regioni italiane per grado di esposizione al mercato statunitense, con un dato del 5,8%, superiore alla media nazionale del 4%. Il valore totale delle esportazioni verso gli USA nel 2024 ha raggiunto quota 1.732 milioni di euro, rappresentando il 2,6% delle esportazioni totali abruzzesi.
IL PESO DELLE PROVINCE: L’AQUILA E CHIETI A CONFRONTO
L’analisi territoriale evidenzia come la provincia dell’Aquila sia una delle più esposte in Italia per dipendenza economica dal mercato statunitense, con un valore del 18,6%, che la colloca al secondo posto a livello nazionale. Seguono Chieti, con un’esposizione del 2,7%, e le province di Teramo e Pescara, che mostrano valori rispettivamente più bassi ma non trascurabili.
La composizione delle esportazioni racconta una storia di eccellenze locali, con un’ampia gamma di settori rappresentati:
• L’Aquila: Tra i principali prodotti esportati troviamo strumenti di precisione, componentistica elettronica e alimentare.
• Chieti: Dominano il settore dei metalli e dei prodotti meccanici, insieme al comparto agroalimentare.
Nonostante la diversificazione, l’Abruzzo si confronta con una dipendenza strutturale dalle esportazioni manifatturiere. La crescita del 23,2% nelle esportazioni verso gli USA nei primi nove mesi del 2024 dimostra la capacità del territorio di cogliere opportunità, ma anche la sua vulnerabilità in caso di politiche protezionistiche più rigide.
DAZI E POLITICHE COMMERCIALI: I RISCHI PER IL MADE IN ITALY
Il rischio di un inasprimento della guerra commerciale, soprattutto tra Stati Uniti e Cina, rappresenta una minaccia indiretta per il Made in Italy. Gli effetti potrebbero ripercuotersi anche sulle relazioni commerciali con l’Unione Europea, rallentando il commercio internazionale. Nel 2024, l’export manifatturiero italiano negli Stati Uniti ha già subito una flessione del 2,7% nei primi dieci mesi, segnalando una fragilità rispetto al contesto globale.
Le politiche protezionistiche americane mirano principalmente a ridurre il deficit commerciale e favorire la produzione interna. Tuttavia, settori strategici italiani, come quello alimentare, del lusso e della meccanica, rischiano di essere penalizzati da dazi più elevati o da restrizioni all’importazione.
LE MICRO E PICCOLE IMPRESE: UNA SPERANZA NELLA QUALITÀ
Un dato in controtendenza emerge dallo studio di Confartigianato: nei settori a maggior presenza di micro e piccole imprese (MPI), l’export verso gli USA è cresciuto del 3,9% nei primi nove mesi del 2024. Questi settori comprendono:
• Alimentare
• Moda
• Arredamento
• Gioielleria
• Occhialeria
Le microimprese rappresentano oltre il 60% dell’occupazione in questi comparti, che hanno generato esportazioni per 17,9 miliardi di euro nel 2024, pari a oltre un quarto delle esportazioni manifatturiere italiane verso gli USA. La qualità e l’unicità del prodotto italiano continuano a essere i principali fattori di successo.
IL RUOLO DEL SISTEMA PAESE
Camillo Saraullo, presidente di Confartigianato Chieti L’Aquila, sottolinea l’importanza di un approccio sistemico per affrontare le sfide dei mercati internazionali:
“Le imprese del nostro territorio devono continuare a puntare sull’eccellenza delle produzioni, arma distintiva apprezzata all’estero. Tuttavia, è fondamentale che il Governo e le istituzioni garantiscano un sostegno concreto alle imprese, migliorando la competitività dei nostri prodotti e aprendo nuove opportunità sui mercati globali”.
Confartigianato Chieti L’Aquila si impegna a fornire strumenti e consulenza alle aziende per navigare in un contesto commerciale sempre più complesso, aiutandole a investire in innovazione e sostenibilità.
OPPORTUNITÀ E STRATEGIE PER L’ABRUZZO
Per le imprese abruzzesi, il futuro del commercio internazionale passa attraverso alcune direttrici chiave:
1. Innovazione e digitalizzazione: Incrementare l’adozione di tecnologie avanzate per migliorare la produzione e la distribuzione.
2. Sostenibilità: Adeguarsi alle richieste crescenti dei consumatori e degli investitori in termini di prodotti ecologici.
3. Diversificazione dei mercati: Ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti puntando su mercati emergenti come Asia e Africa.
4. Formazione e network internazionale: Rafforzare la capacità delle imprese di promuovere il Made in Italy attraverso collaborazioni e fiere internazionali.
Il contesto economico globale, influenzato dalle politiche protezionistiche statunitensi e da una crescente competizione internazionale, richiede alle imprese italiane, e in particolare a quelle abruzzesi, uno sforzo congiunto per adattarsi alle nuove sfide. Investire nella qualità e nell’unicità del Made in Italy rimane l’arma più efficace per mantenere e rafforzare la posizione nei mercati internazionali. Tuttavia, il supporto delle istituzioni e una strategia commerciale coordinata a livello nazionale saranno determinanti per proteggere l’export italiano e garantire la competitività del sistema produttivo.