Sasi: una crisi idrica senza fine tra disagi e gestione immutabile
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Guardiagrele e la torbidità dell’acqua potabile.

Sasi: una crisi idrica senza fine tra disagi e gestione immutabile. Negli ultimi giorni, i cittadini di Guardiagrele hanno segnalato gravi anomalie nell’erogazione dell’acqua potabile. Diversi abitanti hanno notato episodi di torbidità nei rubinetti delle loro case, mettendo in allarme l’intera comunità. In via precauzionale, il Comune ha invitato gli abitanti delle aree Centro Storico, Zona Occidentale, Zona Orientale, Grele, Tiballo, Colle Luna, Don Minzoni, Vallo, Via Cervi e Viale Cappuccini a non utilizzare l’acqua per bere, cucinare o lavare, fino a nuovo avviso.

La Sasi, informata immediatamente della situazione, ha promesso verifiche tecniche per individuare e risolvere il problema. Tuttavia, episodi simili continuano a ripetersi, alimentando il malcontento di una popolazione che si sente abbandonata a fronte di disagi ormai quotidiani.

Francavilla al Mare: pazienza agli sgoccioli

Francavilla al Mare non è stata risparmiata. Negli ultimi giorni, nuovi guasti hanno colpito la rete idrica, lasciando nuovamente a secco la zona nord della città. La sindaca Luisa Russo ha espresso pubblicamente la sua frustrazione. Ha lamentato la mancata comunicazione da parte della Sasi riguardo agli interventi e definendo insostenibile la situazione per i cittadini. “Ogni anno questo problema peggiora – ha dichiarato – e le soluzioni promesse sembrano essere solo parole vuote”.

Lanciano: acqua torbida e dall’odore di gasolio

In località Follani, nel comune di Lanciano, l’acqua erogata è apparsa torbida e con un odore simile a nafta, suscitando allarme tra i residenti. Numerose le segnalazioni al numero verde della Sasi, ma le risposte sono state tardive e insufficienti. Il sindaco Filippo Paolini ha emesso un’ordinanza che vieta l’uso dell’acqua per scopi domestici nelle aree interessate, ma ha anche duramente criticato la mancanza di una struttura di emergenza all’interno della Sasi. “Non è accettabile che in situazioni del genere non ci sia un’unità di crisi attiva, capace di rispondere rapidamente”, ha sottolineato.

Una dirigenza immutabile nonostante i disastri

Malgrado la gravità delle problematiche, la dirigenza della Sasi rimane salda al suo posto. Anni di disservizi, torbidità, odori sgradevoli e chiusure non comunicate in tempo non sembrano aver scosso le basi di un sistema di gestione ormai al centro delle critiche di cittadini e istituzioni.

La Prefettura di Chieti, tramite una lettera formale del prefetto Gaetano Cupello, ha esortato i gestori a mettere in atto misure concrete per migliorare il servizio, ma le soluzioni proposte appaiono lente e poco incisive. La mancanza di trasparenza e l’incapacità di prevenire disagi, secondo il prefetto, rappresentano una grave violazione dei diritti dei cittadini.

La promessa di interventi strutturali: solo fumo negli occhi?

La Sasi ha annunciato un piano di interventi da 92 milioni di euro per ridurre la dispersione idrica e migliorare l’efficienza delle reti. Tuttavia, i risultati tardano ad arrivare, e molti si chiedono se si tratti di un vero impegno o di una mera manovra per placare le critiche.

Nel frattempo, i cittadini di Guardiagrele, Francavilla, Lanciano e molti altri comuni continuano a vivere con un servizio idrico inaffidabile e con un futuro incerto. La domanda che sorge spontanea è: quanto ancora dovranno sopportare prima che vengano prese decisioni drastiche per cambiare questa situazione?

La crisi idrica nella provincia di Chieti è diventata il simbolo di una gestione fallimentare che, nonostante gli allarmi lanciati da cittadini e amministratori locali, sembra immune a cambiamenti. È necessario un intervento deciso e un cambio ai vertici per garantire che l’acqua – un bene essenziale e diritto fondamentale – torni ad essere erogata in modo sicuro ed efficiente.

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