Superbonus 110%: i vantaggi nascosti dietro la misura più controversa d'Italia
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Il Superbonus 110% è una delle misure fiscali più discusse nella storia recente dell’Italia. Introdotto dal governo Conte II nel 2020, questo incentivo fiscale puntava a rilanciare l’edilizia e a favorire l’efficientamento energetico e la sicurezza sismica degli immobili.

Superbonus 110%: i vantaggi nascosti dietro la misura più controversa d’Italia. Tuttavia, negli ultimi mesi, il dibattito attorno a questa misura si è infuocato. Tra chi lo considera un salasso per le casse dello Stato e chi, al contrario, ne sottolinea i benefici economici a lungo termine. Ma la verità sembra essere più complessa di quanto appaia. Alcuni esperti, infatti, sostengono che il Superbonus, se fosse stato lasciato invariato, avrebbe potuto generare un ritorno significativo per le finanze pubbliche e per l’economia italiana.

L’impatto economico del Superbonus 110%

Secondo uno studio del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC), il Superbonus ha avuto un effetto positivo sull’economia, con un impatto superiore ai costi sostenuti. Lo studio sottolinea che la misura non è stata soltanto uno strumento per incentivare la ristrutturazione degli immobili, ma ha agito da volano per diversi settori dell’economia. Le imprese edili, i professionisti tecnici, i fornitori di materiali e le aziende di servizi hanno beneficiato di una ripresa significativa delle attività.

Il rapporto evidenzia che per ogni euro speso dallo Stato in incentivi, si è registrato un ritorno in termini di entrate fiscali. Questo è dovuto principalmente all’aumento dell’occupazione nel settore edile. E che ha comportato una crescita dei redditi tassabili, e al maggiore utilizzo di materiali da costruzione, su cui sono applicate imposte come l’IVA.

I numeri della ripresa: quanto ha fruttato davvero il Superbonus?

L’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) ha calcolato che, grazie al Superbonus, l’edilizia ha registrato un incremento record delle attività, con una crescita del 20% rispetto agli anni precedenti. Questo ha significato non solo nuove assunzioni, ma anche una significativa riduzione della disoccupazione. Il tutto in un settore che, negli ultimi anni, era stato messo in ginocchio dalla crisi economica e dal blocco degli investimenti pubblici.

Un altro dato interessante riguarda il gettito fiscale generato dal Superbonus. ANCE ha stimato che, tra tasse sui redditi dei lavoratori, contributi previdenziali e imposte indirette, il ritorno fiscale è stato pari a circa il 70% della spesa sostenuta dallo Stato per finanziare l’incentivo. Se questa tendenza fosse stata confermata nel lungo periodo, il saldo complessivo per le casse pubbliche avrebbe potuto essere positivo.

Il costo del Superbonus: tra realtà e percezione

Nonostante questi numeri, molte voci critiche hanno sollevato dubbi sulla sostenibilità economica del Superbonus. Secondo l’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani, il costo totale della misura è stato pari a circa 68,7 miliardi di euro. Tuttavia, le entrate fiscali aggiuntive generate dalla misura, pari a circa 38 miliardi, non sono riuscite a compensare completamente la spesa. Questo ha alimentato la percezione che il Superbonus fosse un “regalo” alle imprese edili e ai cittadini più abbienti, i quali avrebbero avuto maggiori risorse per accedere all’incentivo.

Tuttavia, questa analisi non considera alcuni effetti indiretti del Superbonus, difficili da quantificare nel breve termine. Ad esempio, gli interventi di efficientamento energetico hanno ridotto i consumi di gas ed elettricità, con benefici economici sia per le famiglie che per il sistema energetico nazionale. Inoltre, l’aumento del valore degli immobili ristrutturati potrebbe generare ulteriori entrate fiscali nel lungo periodo, attraverso imposte come l’IMU e le tasse di registro sulle compravendite.

Le critiche infondate: il ruolo della narrativa politica

Una parte significativa del dibattito sul Superbonus sembra essere stata influenzata da considerazioni politiche piuttosto che economiche. Alcuni governi successivi a quello che ha introdotto la misura hanno cercato di ridimensionarla, sottolineandone i presunti costi eccessivi. Tuttavia, diversi esperti hanno criticato questa narrazione, accusando la classe politica di aver distorto i dati per giustificare scelte impopolari.

Ad esempio, il professor Marco Mariani, economista dell’Università di Bologna, ha dichiarato che il Superbonus rappresenta un caso di studio interessante per comprendere come una politica pubblica possa essere giudicata in modo errato a causa di analisi parziali. “Il Superbonus ha avuto un costo elevato, ma questo è normale per una misura straordinaria. Bisogna considerare il ritorno economico nel lungo periodo, non limitarsi a un bilancio di cassa annuale,” ha affermato Mariani.

Un’occasione mancata?

Molti osservatori ritengono che il Superbonus rappresenti un’occasione mancata per il rilancio dell’economia italiana. Se fosse stato lasciato invariato, con alcune modifiche per ridurre gli abusi e migliorare la trasparenza, avrebbe potuto generare benefici ancora maggiori per le finanze pubbliche. Inoltre, la misura avrebbe potuto contribuire in modo significativo alla transizione ecologica, rendendo gli edifici italiani più efficienti dal punto di vista energetico e riducendo le emissioni di gas serra.

Il dibattito sul Superbonus 110% è tutt’altro che concluso. Mentre alcuni esperti continuano a sottolinearne i limiti, altri vedono in questa misura un esempio di politica economica che, se ben gestita, potrebbe rappresentare un modello per il futuro. La verità, come spesso accade, probabilmente si trova nel mezzo: il Superbonus non è stato né il miracolo economico descritto dai suoi sostenitori né il disastro finanziario dipinto dai suoi detrattori. Tuttavia, resta il fatto che questa misura ha avuto il merito di riportare al centro del dibattito pubblico temi fondamentali come l’efficienza energetica, la sicurezza sismica e la sostenibilità economica delle politiche pubbliche.

E dunque?

Alla luce di quanto emerso, è chiaro che il Superbonus 110% rappresenta un caso emblematico di come le politiche pubbliche possano essere valutate in modi diametralmente opposti. La lezione è che le decisioni politiche ed economiche dovrebbero essere basate su dati oggettivi e analisi a lungo termine, piuttosto che su considerazioni di breve respiro o su spin politici. L’Italia ha bisogno di misure coraggiose e innovative per affrontare le sfide del futuro, e il Superbonus, con tutti i suoi limiti, ha dimostrato che è possibile coniugare crescita economica e sostenibilità ambientale.

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