Lorenza Guttadauro: dall’avvocatura del boss Messina Denaro al Ministero dell’Istruzione
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Lorenza Guttadauro, ex avvocata di Matteo Messina Denaro e un tempo difensore legale di altri membri della sua famiglia, ha intrapreso una nuova carriera lontana dalla sua Sicilia d’origine.

Oggi vive a Roma e lavora presso il Ministero dell’Istruzione, nello specifico nell’Ufficio scolastico regionale del Lazio, dove è stata assunta tramite un concorso regolare per occuparsi di pratiche pensionistiche. Anna Paola Sabatini, direttore generale dell’USR Lazio, ha confermato la sua posizione, precisando che l’impiego di Guttadauro si limita a una struttura provinciale.

Il trasferimento a Roma rappresenta per Lorenza Guttadauro un tentativo di tagliare i legami con un passato complicato e doloroso, segnato dall’arresto di numerosi membri della sua famiglia. In carcere si trovano, infatti, sua madre Rosalia, condannata per essere stata uno dei principali punti di contatto del fratello latitante; suo padre Filippo, noto per il ruolo di “postino” di Messina Denaro; e suo fratello Francesco, figura centrale nella cerchia intima dello zio.

Anche suo marito, Luca Bellomo, è stato in carcere, accusato di rapina, ma ora è tornato in libertà. Durante un processo, il pubblico ministero Maurizio Agnello aveva criticato la stessa Guttadauro per aver cercato di fornire un falso alibi al marito, sostenendo che fosse in casa quando in realtà era impegnato in un’azione criminale. La procura riteneva che le intercettazioni dimostrassero la piena consapevolezza della donna rispetto alle attività del coniuge. Anche se non punibile, secondo Agnello il suo comportamento poteva destare preoccupazioni sotto il profilo disciplinare.

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Guttadauro decise di non rappresentare più legalmente il marito, pur continuando a difendere gli altri membri della sua famiglia. Negli ultimi tempi, era diventata l’avvocata dello stesso Messina Denaro, assumendo pubblicamente le sue difese, anche in televisione, dove espresse dubbi sul trattamento sanitario ricevuto dallo zio in carcere. Tuttavia, a sorpresa, rinunciò a rappresentarlo nel processo per le stragi di Falcone e Borsellino, pur mantenendo il suo ruolo difensivo fino alla morte del boss.

Con il decesso di Messina Denaro nel settembre 2023, Guttadauro ha deciso di chiudere il capitolo della professione legale, cancellandosi dall’albo degli avvocati e iniziando un percorso lavorativo del tutto diverso. Nel frattempo, la sua famiglia è ancora nel mirino delle indagini: sua madre Rosalia, soprannominata “Fragolone” nei messaggi riservati del fratello, è una figura chiave per svelare i segreti del clan. Rosalia, infatti, conosce i complici e i dettagli economici del “tesoro” di Messina Denaro. Tra questi complici vi è “Parmigiano”, un presunto imprenditore, e “Fragolina,” forse un membro della cerchia familiare o una persona di estrema fiducia di Rosalia. In una comunicazione, Messina Denaro chiedeva a Rosalia di ottenere da “Parmigiano” somme frazionate da 40mila euro, che avrebbero dovuto transitare attraverso “Fragolina” in scaglioni minori.

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Lorenza Guttadauro ha scelto di allontanarsi dai segreti e dal peso della sua famiglia, ma resta l’interrogativo su quanto le informazioni di sua madre possano ancora incidere sulle indagini. “Fragolone,” “Fragolina” e “Parmigiano” sono solo alcuni dei codici che circondano il misterioso impero di Matteo Messina Denaro, le cui radici affondano in un sistema ben strutturato di complicità e fiducia familiare.

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