Il paziente aveva prenotato una scintigrafia Ossea ma, presentatosi all’appuntamento il giorno dell’esame, il medico non si è detto disponibile ad effettuare la puntura preparativa.
La scintigrafia ossea è un esame che, mediante l’iniezione in vena di un tracciante marcato con isotopi radioattivi, detto radiofarmaco, consente di individuare la presenza di metastasi allo scheletro. La tecnica è sicura, al punto che può essere utilizzata anche sui bambini: la quantità di radiofarmaco iniettata è infatti proporzionale al peso corporeo.
Il fatto è accaduto presso il reparto di Medicina Nucleare dell’ospedale Clinicizzato di Chieti. “Eravamo circa una quindicina ad attendere i rispettivi turni – racconta l’uomo a Zone d’Ombra Tv – ognuno con diverse patologie, tutti adulti”. “Gli appuntamenti, per tutti, erano stati fissati per la mattina del 10 novembre dalle ore 8. Giunti in sala d’attesa il medico ha riferito che non avrebbe eseguito le iniezioni perché il bagno riservato ai pazienti ‘radioattivi’ non funzionava e, quindi, dovevamo tornarcene a casa”.
Secondo il testimone, tra l’altro, pare che il bagno risulti inagibile da una ventina di giorni. “Posso capire un blocco del macchinario dedicato alle analisi, che probabilmente costa decine e decine di migliaia di euro ma…annullare prenotazioni per un problema al lavabo del bagno mi sembra a dir poco ridicolo” sbotta l’uomo. “Ho chiamato anche l’assessore Silvio Paolucci che si è interessato per vedere di risolvere la situazione. Sta di fatto che oggi, come è accaduto anche qualche volta nei giorni scorsi, il medico acconsente a farci fare l’esame, facendoci lavare le mani con una bottiglia d’acqua sul wc. Il fatto che, all’atto di prenotazione, data questa iniezione ‘radioattiva’, impongano ai pazienti di non stare a contatto con bambini al di sotto dei 10anni per 24/48 ore, vorrà dire qualcosa”.
ZdO