La crisi idrica continua a colpire duramente la provincia di Chieti, con un impatto significativo su diversi comuni, tra cui Guardiagrele. Già a novembre 2023, la cittadina si era ritrovata con sabbia nei rubinetti.
Crisi idrica in Abruzzo: perché i sindaci hanno approvato il bilancio SASI? Con l’inverno alle porte, i disagi per la popolazione erano enormi. In quell’occasione, il sindaco di Guardiagrele, Donatello Di Prinzio, lanciò un appello urgente al Ministero dell’Ambiente, sollecitando interventi concreti per affrontare una situazione che rischiava di diventare insostenibile. “Abbiamo bisogno di azioni decisive,” dichiarò Di Prinzio, evidenziando la gravità del problema.
Due settimane prima, una rottura nella condotta principale a Pennapiedimonte aveva contribuito a peggiorare la carenza d’acqua. Questa emergenza portò il sindaco a chiudere le scuole per un giorno, una decisione inevitabile di fronte alla situazione critica. Come se non bastasse, poco dopo si verificò un guasto al trasformatore dell’impianto di Pretoro, insieme a problemi alla pompa gestita dall’ACA, aggravando ulteriormente la situazione.
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Il dato interessante è che già in quel periodo la sorgente di Pennapiedimonte, che serve gran parte dell’area, aveva raggiunto livelli storicamente bassi, mettendo ulteriormente sotto pressione il sistema idrico locale. Le chiusure notturne dell’acqua, imposte dalla SASI per far fronte alla crisi, non risparmiarono nemmeno il comune di Guardiagrele, aggravando le difficoltà quotidiane dei residenti.
“Tutto questo sta causando gravi disagi nella nostra comunità,” dichiarò il sindaco Di Prinzio. “Ho scritto e chiamato tutti gli enti competenti, inclusi i rappresentanti del Ministero dell’Ambiente, per chiedere investimenti urgenti e misure che possano garantire una gestione più efficace delle risorse idriche. Abbiamo bisogno di cisterne e di una regolazione più efficiente dell’acqua nei serbatoi.”
Sara Marcozzi, all’epoca consigliera regionale di Forza Italia e presidente della Commissione d’inchiesta sull’Emergenza Idrica, espresse la necessità di una strategia regionale coerente per affrontare l’emergenza.
Marzo 2024: richiesta di riattivazione del pozzo di Bocca di Valle
A marzo 2024 insieme agli altri 5 sindaci del comprensorio Avello, Donatello Di Prinzio, in previsione della stagione estiva, sollecita la SASI ad accelerare la riattivazione del pozzo di Bocca di Valle. Tuttavia, nonostante le continue pressioni, la SASI cominciò a muoversi solo nel mese di giugno.
Maggio 2024: approvazione del bilancio SASI
A maggio 2024, durante un’assemblea tenutasi presso il Polo Museale, il bilancio consuntivo 2023 della SASI è stato approvato all’unanimità dai sindaci presenti, con l’unica astensione di Donatello Di Prinzio, che ha espresso preoccupazioni per la persistente emergenza idrica nella sua area. Sebbene il bilancio evidenzi investimenti significativi per il miglioramento delle infrastrutture idriche, Di Prinzio sollecita ulteriori interventi, in particolare per i comuni serviti dalle sorgenti dell’Avello, sottolineando l’importanza di affrontare con urgenza i problemi che continuano a penalizzare il territorio, soprattutto durante i mesi estivi. Nino Di Fonso, sindaco di Torino di Sangro, ha sottolineato l’importanza di reperire ulteriori risorse, specialmente in vista della stagione estiva, quando la domanda di acqua raggiunge il picco.
Il bilancio, chiuso con un utile di 645 mila euro, include investimenti per oltre 12,7 milioni di euro, destinati a migliorare le infrastrutture idriche e fognarie, con particolare attenzione alle manutenzioni straordinarie e all’ampliamento di impianti di depurazione. Tra i progetti chiave si annoverano il completamento della condotta Fara San Martino-Lanciano e il potenziamento della rete idrica di Vasto e San Salvo.
Nonostante i risultati positivi, il presidente della SASI, Gianfranco Basterebbe, richiama l’attenzione sulla scadenza della concessione della società nel 2027, suggerendo la necessità di iniziare a discutere i possibili scenari futuri per la gestione del servizio idrico in Abruzzo. Un incontro con esperti e consulenti è previsto per luglio, al fine di esplorare le migliori opzioni per il futuro.
Sempre a maggio 2024 Basterebbe è stato anche invitato dal Presidente del Consiglio Comunale di Guardiagrele per partecipare ad una seduta in cui si discuteva del problema acqua, e non ha ritenuto di partecipare.
Giugno 2024: la lettera al presidente SASI
Dopo l’invio di una lettera il 1° giugno al presidente della SASI, nella quale il primo cittadino chiedeva un miglioramento nella redistribuzione dell’acqua e un controllo più rigoroso delle sorgenti, si sono registrati alcuni progressi, ma la situazione complessiva resta critica.
In risposta alle sollecitazioni, la SASI riprende alcune delle attività precedentemente sospese, tra cui la riattivazione del pozzo di Bocca di Valle e uno studio approfondito sulle reti per individuare e correggere le perdite. Tuttavia, come riferisce lo stesso Di Prinzio, queste azioni non sono bastate a migliorare significativamente la disponibilità idrica nella città.
Durante un recente incontro con il presidente della SASI, Gianfranco Basterebbe, il sindaco ribadisce la necessità di mettere in atto misure più efficaci e ha inviato una nuova richiesta formale affinché SASI e ACA attivino immediatamente il protocollo d’intesa del 2013, che prevede un aumento della fornitura idrica verso il serbatoio di Bocca di Valle in caso di emergenza. Secondo Di Prinzio, l’ACA ha aumentato la portata d’acqua da 31 a 34 litri al secondo, ma il protocollo stabilisce che, in situazioni critiche come quella attuale, la portata dovrebbe essere tra i 40 e i 45 litri al secondo. Questa differenza, apparentemente minima, è in realtà cruciale per garantire una fornitura d’acqua costante durante la giornata, soprattutto con l’arrivo dell’estate e il conseguente aumento della domanda.
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Il sindaco ha inoltre segnalato come la mancanza di acqua stia già provocando disagi significativi alla popolazione e come le alte temperature estive stiano solo aggravando la situazione. Di fronte a questa emergenza, Di Prinzio ha deciso di coinvolgere ulteriormente le istituzioni, scrivendo al Prefetto e alla Regione per chiedere un intervento urgente e immediato. Ha anche annunciato che chiederà un incontro con l’ERSI per verificare l’attuazione di tutte le misure necessarie a garantire un’adeguata fornitura d’acqua.
Parallelamente, Guardiagrele sta cercando di ridurre al minimo gli sprechi idrici. Le fontane cittadine a flusso continuo sono state dotate di rubinetti per evitare inutili perdite d’acqua. Inoltre, è stata scoperta un’inefficienza significativa: il campo da calcio comunale veniva irrigato con acqua potabile, un uso sconsiderato in un momento di crisi. Anche in questo caso, il Comune è intervenuto prontamente, chiudendo l’allaccio e ripristinando l’uso del pozzo per l’irrigazione.
Il sindaco Di Prinzio ha sottolineato come queste iniziative, seppur tardive, siano fondamentali per combattere lo spreco d’acqua e migliorare la gestione delle risorse idriche in città. Ha concluso con un appello alla cittadinanza e alle istituzioni a continuare a collaborare per risolvere una crisi che da troppo tempo affligge Guardiagrele, causando disagi ormai insostenibili.