Ci sono favori che sfuggono alla descrizione, regali che superano ogni aspettativa. Uno di questi è stato recentemente elargito da Banca Intesa ai membri della Camera dei Deputati. Un gesto così straordinario che neanche durante le festività natalizie si riceverebbe qualcosa di paragonabile.
Banca Intesa e il regalino ai deputati. Parliamo di un tasso di interesse del 5,6250% sulla liquidità mantenuta sui conti correnti presso la filiale bancaria interna alla Camera dei Deputati. Non siamo a conoscenza se tale privilegio sia esteso anche ai membri del Senato. Ma è plausibile che i senatori, se privati di tale vantaggio, chiederanno a gran voce il proprio diritto alla parità di trattamento.
Il tasso di interesse
Il tasso di interesse, così eccezionalmente remunerativo, rende qualsiasi altra forma di investimento – come titoli di Stato, obbligazioni, certificati di credito e persino azioni, considerando il recente andamento sfavorevole dei mercati – decisamente meno attraente. Secondo quanto riportato in un recente rapporto della Federazione Autonoma dei Bancari Italiani (Fabi), la media dei tassi attivi per un conto corrente in Italia si attesta intorno allo 0,20%. Quello offerto dalla filiale di Banca Intesa presso la Camera dei Deputati è superiore di ben 28 volte.
Questa forma di privilegio, tipica di una vecchia “casta”, è il risultato delle “Condizioni Economiche Agevolate” stabilite nella “Convenzione Camera dei Deputati”. Secondo tale convenzione, ai correntisti è garantito un “tasso creditore annuo nominale” pari al tasso Euribor a un mese, fissato come valore di riferimento al 3,8550%, incrementato dell’1,77%. Questo si traduce in un impressionante 5,60% (lordo).
Il calcolo
Per mettere in prospettiva tale vantaggio, spiega Il Fatto, consideriamo che attualmente un Buono del Tesoro Poliennale a dieci anni, un investimento a lungo termine, rende circa il 3,80%. Qui si ottiene molto di più senza nemmeno muovere un dito e senza rischiare nulla. Questa convenzione è attiva da diversi anni. E in passato il conto dei deputati, ex parlamentari, giornalisti parlamentari, assistenti e dipendenti era gestito dal Banco di Napoli. Che nel 2018 è stato incorporato da Banca Intesa, la quale ora detiene il pieno controllo della filiale.
La banca, guidata da Carlo Messina, ha recentemente ottenuto la gestione dei servizi bancari interni alla Camera, un ruolo che già ricopriva da pochi giorni. Il bando di gara per questa concessione è stato chiuso il 5 aprile 2024. E specificava che il concessionario avrebbe avuto il diritto di gestire i servizi bancari presso le sedi della Camera dei Deputati destinati all’amministrazione e ad altre categorie di utenti specificate nel capitolato d’oneri. Il valore dell’appalto è stato stimato intorno agli 800 milioni di euro e include una vasta gamma di servizi bancari come condizioni di conto corrente, servizi titoli, mutui e prestiti, servizi bancari online, cassette di sicurezza e gestione di portafogli.
Le condizioni della convenzione sono estremamente favorevoli sotto molti aspetti.
Ad esempio, oltre al tasso di interesse sui conti correnti, il tasso debitore sulle somme utilizzate in assenza di fido è anch’esso vantaggioso, fissato al 10,3550%. E sempre con riferimento all’Euribor maggiorato del 6,5%. Anche il tasso per sconfinamenti in assenza di fido è simile. Inoltre, una serie di servizi bancari è offerta senza alcun costo aggiuntivo, compresi bonifici, tenuta del conto, domiciliazione delle utenze, operazioni allo sportello, commissioni di pagamento dei bollettini, ricarica della carta prepagata e molti altri.
Secondo quanto riportato da Fonti al Fatto, la convenzione con i clienti è stata firmata il 2 aprile, pochi giorni prima della chiusura del bando, forse come un modo per guadagnare favori presso gli uffici della Camera. I collegi dei Questori e l’Ufficio di Presidenza si sono distanziati da qualsiasi responsabilità, lasciando la gestione dell’argomento agli uffici amministrativi. Tuttavia, già dal 3 aprile, numerosi deputati hanno affollato gli sportelli bancari per sottoscrivere le nuove condizioni contrattuali, dimostrando una conoscenza tempestiva delle opportunità offerte.