Nel tessuto intricato delle strade di Bari e provincia, la mafia ha tessuto una rete invisibile ma potente.
Bari: tra la calma apparente e il ritorno della violenza mafiosa. Dagli anni Ottanta, quando sparatorie e agguati dominavano le cronache locali, fino ad una calma apparente, le cosche mafiose hanno riacquistato forza e potenza, puntando sempre più in alto nel tessuto socio-economico della regione. E ora, la quiete è stata spezzata dall’omicidio di Raffaele Capriati, alias Lello, evento che potrebbe segnare l’inizio di una nuova era di violenza e scontri.
Il panorama criminale di Bari è dominato da famiglie come i Capriati, i Strisciuglio e i Parisi del rione Japigia.
Che congiuntamente esercitano un controllo serrato su tutti i quartieri della città. L’antica calma, tuttavia, nascondeva una tensione latente, un silenzio imposto dai boss stessi per evitare l’attenzione delle forze dell’ordine. Ma sotto questa superficie tranquilla, l’attività criminale brulicava, alimentata dal traffico di droga e dalle estorsioni, gestite principalmente dalle nuove generazioni di mafiosi.
La storia dei Capriati e degli Strisciuglio è intrecciata con quella della città stessa, una saga di intrighi, tradimenti e violenza.
Il clan Capriati, storica famiglia della criminalità organizzata barese, ha fatto la sua fortuna nel controllo del traffico di droga, un impero che ha generato ingenti profitti ma anche sanguinose faide interne e con altre famiglie rivali.
La morte di Lello Capriati potrebbe segnare una svolta in questa fragile pace mafiosa.
Il suo nome non è estraneo agli eventi violenti del passato: è stato coinvolto nell’omicidio di Michele Fazio nel 2001, un tragico errore che ha segnato la vita di molte persone. Ma ora, la sua uccisione potrebbe riaccendere le fiamme di una guerra latente tra i clan, con conseguenze imprevedibili per la città.
La storia di Bari è segnata da tragedie simili, con innocenti che finiscono nel mirino della violenza mafiosa. Dal tragico destino di Michele Fazio al recente assassinio di Domenico Capriati nel 2018, la criminalità organizzata non conosce limiti nel suo desiderio di potere e controllo.
Ma mentre la violenza torna a insidiare le strade della città, c’è anche speranza.
La lotta contro la mafia non è mai stata facile, ma ci sono coloro che resistono, che si oppongono al dominio della criminalità organizzata. Le storie di coraggio e resilienza come quella dei genitori di Michele Fazio, che sono diventati simbolo dell’antimafia sociale, ci ricordano che anche nelle ore più buie, c’è luce.
La storia di Bari è fatta di contraddizioni e conflitti, di bellezza e tragedia. E mentre la città si prepara ad affrontare un’altra ondata di violenza, rimane la speranza che un giorno possa finalmente liberarsi dalle catene della mafia e trovare la pace che merita.