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In migliaia hanno sfilato sabato lungo le vie delle principali città italiane tra cui Bologna, Palermo, Torino, Milano e Venezia per rivendicare l’orgoglio omosessuale. Quasi tutti i partiti hanno aderito all’iniziativa voluta dalle associazioni, tranne il partito di estrema destra che è scesa in strada per difendere “l’orgoglio etero”

Era il 28 giugno del 1969 quando a New York si svilupparono i moti di Stonewall ovvero l’inizio delle rivendicazioni dei diritti di gay, lesbiche e trans. L’Onda pride ha voluto riportare nelle strade quel diritto negato ai tanti omosessuali. “

Il presidente dell’Arcigay, Flavio Romani, ha voluto ricordare al premier Matteo Renzi l’impegno preso:”ha promesso entro settembre una legge per il riconoscimento delle unioni omossessuali e noi siamo qui per ricordarglielo”.

Anche Silvio Berlusconi si è detto d’accordo sulla legge:”Dev’essere una battaglia di tutti. Quella per i diritti civili degli omosessuali è una battaglia che in un Paese davvero moderno e democratico dovrebbe essere un impegno di tutti” ha poi aggiunto. La compagna di Berlusconi, Francesca Pascaleha persino annunciato l’iscrizione ad Arcigay.

Per Forza Nuova le cose stanno diversamente:”No a leggi che introducano privilegi per gli omosessuali” ha ribadito Roberto Fiore, segretario del partito.

Nei giorni scorso FN aveva manifestato a Torino, davanti alla facoltà di Economia, “contro la contemporanea sfilata omosessuale” del Gay Pride. Quindi l’esposizione di uno striscione “orgoglio eterosessuale”, per dire che lo Stato “non si deve occupare dei gusti sessuali e dei sentimenti dei cittadini, che rientrano nella sfera privata di ognuno e che devono rimanere indifferenti alla collettività”.

Giuseppe, un simpatizzante forzanovista, dice:”La famiglia si compone di padre,madre e figli, nessuna altra aggregazione ha il diritto di chiamarsi famiglia, non possono esserci parità di diritti, il matrimonio si concretizza fra un uomo e una donna, nessuna altra unione può definirsi matrimonio, i signori gay e compagnie variegate si uniscano come gli pare, ma non si chiamino famiglia o matrimonio”.

ZdO

 

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