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Nel solito ricettacolo di gossippari, trombati della politica, raccomandati dell’ultima ora,  prostitute dell’etere, amanti di questo o quell’editore, figlio e figlia di questa o quella famiglia, è andato in onda, anche ieri sera, la solita pappa montata con dosi esagerate di protagonismo arricchita con una massiccia quantità di narcisismo.

E pensare che quel   Marco Gaiazzi, conduttore de “Lo Schiaffo” su Class tv mi sta pure simpatico. Intendiamoci: io non sono nessuno per criticarlo muovendogli delle contestazioni sulla conduzione del suo programma. Gaiazzi è un giornalista in gamba che fa la sua parte in un gruppo editoriale che fa numeri.

CLASS EDITORI

La casa editrice fu fondata da Paolo Panerai, amministratore unico del gruppo, di cui detiene un capitale dell’11,84%. 

 

Le attività del gruppo vanno dai quotidiani ai periodici, dalle tv digitali, satellitari e via cavo a radio e portali internet. “La pubblicità sui mezzi TV e Radio ha registrato un decremento di circa il 16% rispetto all’anno precedente. In controtendenza la raccolta sui mezzi Internet, che segnano crescite superiori a quelle di mercato (+26%)”. Questo si legge dall’analisi del bilancio operativo che Class editori ha diffuso.

Sarà che forse i telespettatori sono sempre meno interessati a ciò che pensano i giornalisti sempre più prime donne?

VANNONI VS GAIAZZI

L’annuncio era stato fatto in grande stile: “questa sera Davide Vannoni alle 22.30 sul canale 27 del digitale terrestre”. La notizia sparata su Facebook, Twitter e sul sito di Class tv.

Visto il forte interesse sulla vicenda in molti si sono sintonizzati sull’emittente. Il Gaiazzi si è presentato con il suo immancabile stile da giovane della porta accanto: jeans, scarpe da tennis, orologio, rigorosamente sul polso destro, a pendant con bracciali di ogni tipo.

Il giornalista parte con una serie di osservazioni. Snocciola dati, analizza, punta il dito. E, più di una volta, cade.

Il conduttore parla del ‘famoso’ centro estetico di San Marino in cui Vannoni avrebbe accolto i suoi pazienti. Il giornalista prende la prima cantonata: la struttura non era assolutamente un centro estetico ma bensì un centro regolarmente accreditato in cui c’era un direttore generale in cui operavano vari medici.

“Siete scappati a San Marino, quindi all’estero” tuona Gaiazzi. Seconda cantonata. Vannoni precisa che, non avendo più avuto le condizioni per operare nel territorio italiano, ha chiesto ‘asilo’ ad uno Stato estero che gli ha accordato la fiducia. Gaiazzi, cominciato ad interessarsi da poco a Stamina e volendo fare a tutti i costi il giornalista duro e puro, non sa che, ad esempio, ogni volta che si è arrivati vicini ad ottenere la verità su Stamina da un ente indipendente qualcuno ha bloccato l’azione. Il caso più eclatante, giusto per stimolare la voglia di giornalismo d’inchiesta di Gaiazzi, è quello delle cellule staminali che dovevano essere portate a Miami per farle analizzare dal professor Camillo Ricordi, direttore del Diabetes Research Institute di Miami che si era reso disponibile ad esaminare i prodotti cellulari. Gaiazzi non sa che Vannoni fu bloccato dalla magistratura e dall’Aifa. Come mai? Forse Gaiazzi avrà la risposta.

Il giornalista accusa Vannoni di non aver avviato la sperimentazione. “Mica è colpa mia? Il ministero non ha mai voluto vederci chiaro”. Gaiazzi:”Se la volevate potevate farla”. Come non si sa. O almeno a noi umani non è dato saperlo.

Vannoni cita le dichiarazioni rilasciate dal massimo esperto mondiale di Sma1, John Bach, che ha più  volte dichiarato “di non aver mai visto migliorare malati come nei casi di Celeste e Sebastian. Gaiazzi però è pronto a smentire:”Bach ha ritrattato le sue dichiarazioni su Stamina”. Quando, dove e, soprattutto, chi gliel’ha detto a Gaiazzi?

“Possibile – osserva Gaiazzi – che tutti sono contro di voi?”. Inutile, Gaiazzi non ne azzecca una. Non sono tutti contro Stamina ma solo alcuni. Gaiazzi non sa che, ad esempio, è contro Stamina il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin che ha rapporti stretti con l’Aifa. Gaiazzi non sa, ad esempio, che è contro Stamina qualche magistrato che fa durare indaga da oltre 4 anni. Cosa ancora più grave però è che Gaiazzi non sa che chi è per il metodo Stamina sono i malati, le famiglie che ogni giorno lottano con un male incurabile. A Gaiazzi sfugge, per esempio, che il 28 dicembre 2013 a Roma le famiglie dei malati organizzarono una conferenza stampa esibendo documentazione di bimbi con qualche accenno di miglioramento. In quell’occasione intervenne anche il dottor Marcello Villanova che ribadì un concetto molto importante:”non può esserci truffa sul metodo Stamina in quanto lui stesso e i familiari dei malati hanno sempre avuto a che fare con gli Spedali di Brescia e non con Davide Vannoni”. 

Verso fine trasmissione il conduttore puntualizza che mai farà vedere i bimbi malati perché ciò significherebbe speculare su di loro. Insomma è come stare a parlare di come è stata messa a fare il ministro la Lorenzin senza mai nominarla e senza mai far vedere una sua foto. 

I COMMENTI SU FACEBOOK

Gli utenti si sono scatenati sulla pagina Facebook de ‘Lo Schiaffo’. “Vi dico solo questo: Celeste ad un anno mi ha fatto due arresti cardio respiratori , oggi è il suo compleanno , il 4° , grazie a Stamina ha una vita migliore !!!!”.

Gianluigi osserva:Vorrei chiedere al conduttore se faceva parte dell’inquisizione Spagnola, ho provato a chiamare ed ha risposto una segreteria telefonica, alla 7° chiamata una voce mi dice che la trasmissione è finita la domanda era semplice: perché quel ‘truffatore’ di Vannoni non ha continuato a truffare in sordina invece di dare modo a questa gente di sparare Cxxxate? Avrebbe fatto più soldi senza avere tanti casini. Una trasmissione seria è un confronto tra persone civili non un interrogatorio ad un imputato. Grazie”.

E ancora:”Questo non è un confronto, perchè non avete fatto parlare i genitori dei bambini curati?? Sempre il solito fango, complimenti!!!”

“Sulla questione dell’iscrizione all’albo avevi torto marcio il titolo di Dottore in biologia è quello che serve. Per fare ricerca non è assolutamente necessario essere iscritti. Ti ripeto vai in una qualsiasi università e chiedo ai ricercatori se sono iscritti all’albo. Solo alcune istituzioni richiedono l’iscrizione (tipo CNR e asl) perché il biologo di turno dovrà fare delle certificazioni a suo nome che di fatto con che capacità del biologo non hanno nulla a che fare”.

Quindi l’appello della mamma di Celeste Carrer in terapia con Stamina dal 2011:”Vorrei contattarvi ma non riesco”. 

Giovanni:”Ci sono ‘cartelle cliniche’ e ‘esami strumentali’ a disposizione di chiunque voglia visionarli che “dimostrano i miglioramenti” dei pazienti che da più di due anni stanno facendo le infusioni con il metodo Stamina a Brescia ma ovviamente non era vostra intenzione arrivare alla verità”.

Quindi la riflessione della redazione:”Alla fine più se ne parla meglio è più se ne discute meglio è. Noi abbiamo avuto il coraggio di invitare Vannoni e si contano sulle dita di una mano i canali che hanno dedicato 50 minuti di spazio a Vannoni. Anche i sostenitori dovrebbero cercare di vedere le cose dal lato non del tifoso ma della scienza e della legittima richiesta di sapere cosa contengano queste infusioni”. 

Se la mia idea è contraria alla tua sono un tifoso o un fascista o uno che prende soldi. Ho sempre seguito il caso Stamina con attenzione e, spesso, rischiando pesantemente. La soluzione è anche parlarne e discuterne il più possibile ma bisogna farlo dopo aver studiato. Almeno questo. 

Antonio Del Furbo 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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