L'aviazione russa sulle città. Mosca scatena l'inferno con i bombardamenti a tappeto
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Le forze russe stanno “aumentando i bombardamenti” sulle principali città ucraine.

L’aviazione russa aumenta i bombardamenti a Kharkiv, Kiev e Chernihiv, così come a Mykolaiv e Mariupol nel sud. A riferirlo alla Cnn un alto funzionario della difesa degli Stati Uniti. 

“Abbiamo notato bombardamenti, attacchi missilistici, artiglieria e attacchi missilistici. Valutiamo che questi attacchi stanno colpendo obiettivi civili, infrastrutture, aree residenziali”.

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Non è “chiaro” se i russi stiano colpendo obiettivi civili deliberatamente o se siano il “risultato di imprecisione” ha aggiunto il funzionario. “Avviene a un ritmo e scala maggiore, e questa è una prova in più della natura sconsiderata con cui i russi stanno propagando questa invasione”.

L’aviazione russa

Mosca cerca di piegare la resistenza con lo strumento più brutale: i bombardamenti a tappeto dell’aviazione russa. Domenica il canale tv delle forze armate Zveda ha mostrato gli aerei che decollavano verso il fronte, evidenziando le ali cariche di ordigni. Il presentatore ha sottolineato che possono compiere un attacco ogni cinquanta minuti. Gli effetti si vedono nelle periferie di Karkhiv, di Sumy e nei sobborghi di Kiev: interi palazzi devastati dall’esplosione di ogive da mezza tonnellata.

Gli stessi piloti e gli stessi velivoli hanno già compiuto la stessa missione sulle città della Siria.

Dal 2015 in meno di tre anni hanno compiuto 121 mila raid contro i quartieri di Aleppo e degli altri centri urbani in mano agli oppositori di Assad, obbligandoli alla resa. Sono morte migliaia di persone, tra cui moltissime donne e bambini. Ma la comunità internazionale non ha fatto nulla per impedire questo massacro. E adesso gli stormi di Mosca ripetono lo stesso copione omicida sull’Ucraina.

In questo momento, l’aviazione russa si accanisce sulle zone più vicine al confine russo dove l’avanzata è stata bloccata dall’esercito ucraino. Tutta l’area tra Karkhiv e Sumy è diventata una trappola per le divisioni della Guardia, che subiscono perdite micidiali.

I Sukhoi 24 Fencer e i più moderni Sukhoi 30 volano a quattromila metri d’altezza

Da quella distanza di sicurezza fanno piovere grappoli di bombe: alcune hanno testata incendiaria, altre le mostruose ogive termobariche che uccidono pure chi si trova nei rifugi. A Karkhiv ieri gli assediati sono riusciti a usare una batteria missilistica più potente degli Stinger e hanno abbattuto uno degli incursori.

La lotta a quote più basse invece viene affidata soprattutto agli elicotteri e ai velivoli corazzati Sukhoi 25, che attaccano sfiorando i tetti delle case e spesso cadono vittime dei missili Stinger. Lunedì si sono visti all’opera sulla cittadina di Kryvyj Rih, il nuovo obiettivo dell’avanzata russa: una direttrice volta a chiudere in una sacca le truppe ucraine a sinistra del fiume Dnepr. A sud invece la linea del fronte è ancora ferma a Mykolaiv.

Domenica notte i satelliti hanno avvistato quasi sessanta elicotteri schierati sull’aeroporto di Cherson: un assembramento che ha fatto temere una grande operazione dal cielo per isolare Odessa. Gli ucraini hanno colpito questa base con i droni TB2 forniti dalla Turchia, poi il comando di Kiev ha annunciato che un’azione delle sue forze speciali aveva distrutto trenta elicotteri. Una notizia finora priva di riscontri.

Nelle acque davanti Odessa ci sono stati almeno due scontri.

Incerte le informazioni sulla battaglia per la capitale. Si combatte in tutti i sobborghi, con l’impiego di qualsiasi arma da parte di entrambi gli schieramenti: razzi, cannoni, mortai. La pressione degli invasori sembra concentrata sulle periferie a est.

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