La Cassazione rigetta la decisione del Tribunale del Riesame
Il sequestro riguarda beni immobili e conti correnti per oltre 20 milioni di euro. Il reato che contestato è quello di riciclaggio.
Sebastiano Michele Granatiero e Pasquale Granatiero, avrebbero fatto confluire nella ristorazione denaro «di provenienza delittuosa». Soldi provento di attività riconducibile a Antonio Michele Romito e Mario Luciano Romito di Manfredonia.
Per fare questo avrebbero utilizzato «artifizi patrimoniali e contabili affinché tale provenienza da delitto fosse dissimulata, ovvero risultasse come semplice ricavo di impresa». Ma la Procura sostiene che così in realtà non potesse essere e che i ricavi delle varie attività erano «ampiamente insufficienti» per consentire gli investimenti economici accertati.
Ad oggi invece le cose sono cambiate. Secondo la Cassazione le attività commerciali non dovevano essere dissequestrate, dando quindi torto al Tribunale del Riesame, il quale invece sostiene che dalle intercettazioni non ci sono elementi tali da giustificare attività illecite dei Romito. Ora quindi il fascicolo verrà rinviato al Tribunale del Riesame che a sua volta dovrà riformulare un nuovo provvedimento.
Ci chiediamo cosa succederà ora.