Persi due mesi di anzianità: è la sanzione che la Sezione disciplinare del Csm ha inflitto al procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo, accusato da una collega, la pm di Palermo Alessia Sinatra, di averla molestata sessualmente nel 2015 in un hotel della capitale dove era in corso un’iniziativa della loro corrente, Unicost.
Il procedimento disciplinare nei confronti di Giuseppe Creazzo aveva preso il via lo scorso maggio e si è svolto interamente a porte chiuse.
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Il procedimento si è concluso ieri sera. La sanzione disciplinare è stata disposta relativamente al capo di incolpazione inerente le avances – che non sono state oggetto di azione penale per mancanza di querela della persona offesa. Per ciò che riguarda la seconda incolpazione – anche questa mossa al capo dei pm di Firenze dalla procura generale della Cassazione, titolare dell’azione disciplinare – inerente la “violazione del dovere di correttezza e di equilibrio” con il “comportamento gravemente scorretto” nei confronti della collega, la disciplinare ha escluso l’addebito, ritenendolo quale un fatto avvenuto ‘tra privati’, ed assolto Creazzo.
Lo stesso procuratore, dopo aver appreso la notizia, commenta con amarezza: “Si tratta di una decisione ingiusta perché io sono innocente. È una decisione conforme alla condanna mediatica che avevo già subito allo scoppiare della notizia. Farò ricorso per Cassazione dove sono fiducioso di poter finalmente ottenere giustizia”.
Il processo
Nel processo, è stato ascoltato il primo testimone chiesto dalla difesa, Francesco Vitrano, neuropsichiatra infantile siciliano che in precedenza aveva svolto consulenze tecniche per la Procura, e con cui Sinatra aveva instaurato un rapporto di amicizia. Sinatra si confidò con lui:
“La dottoressa mi disse – sottolinea Vitrano – che dopo la cena, mentre rientrava nella sua camera, il collega la baciò, fu invasivo…”. Il professor Mario Serio, che difende Sinatra, chiede al teste di essere più dettagliato ed esplicito.
“La palpeggiò … le mise le mani sul seno. Lei si sentì molto sofferente e violata nella sua intimità e per lei era molto doloroso”.
I giudici che accusano Matteo Renzi: Creazzo e Turco
Ad accusare l’ex premier sono due giudici su cui passato emergono ombre. Giuseppe Creazzo è il capo della Procura della Repubblica di Firenze, l’ufficio che ha chiesto il provvedimento di custodia cautelare ai danni dei genitori di Matteo Renzi. Creazzo fa parte della corrente centrista delle toghe Unicost ed è protagonista di un’importante carriera tra Reggio Calabria, ministero della Giustizia, Palmi e, appunto, Firenze.