Dopo il commento di Sandro Cirillo postato sul suo profilo Facebook Giulio Golia risponde argomentando le sue scelte che lo hanno portato ad occuparsi di Stamina:”Sessantaquattro famiglie hanno sperimentato queste infusioni grazie alle sentenze di circa 700 giudici”.
“È poco più di un anno che seguo per le Iene la storia di alcune famiglie che hanno usato il metodo Stamina” ha detto Golia rispondendo alle accuse. “Sono stato nelle loro case e ho conosciuto i loro bambini affetti da malattie che non lasciano alcuna speranza e non hanno nessun’altra cura possibile. Oggi, in concomitanza con l’indagine ufficialmente aperta su Davide Vannoni, qualcuno di voi mi ha scritto insultandomi con frasi come ‘ti devi vergognare’. Di cosa? Di cosa mi dovrei vergognare? Lo Stato italiano ha permesso dal 2010 che il metodo Vannoni fosse adottato come cura compassionevole presso un’ospedale pubblico, quello di Brescia. Sessantaquattro famiglie hanno sperimentato queste infusioni grazie alle sentenze di circa 700 giudici (anche questi dello stato italiano) che hanno imposto che queste infusioni fossero loro somministrate molto prima che le Iene se ne occupassero. L’Aifa ovviamente non poteva non sapere, così come il Ministero della Salute”.
L’INFERNO CONTRO STAMINA
È innegabile che, da un anno a questa parte, chi ha toccato Stamina è ‘morto folgorato’ dalle scariche lanciate dallo Stato per mezzo dei fedelissimi. Politica, giornalisti e poi magistratura. Un’inchiesta, quella di Torino e condotta dal pm Raffaele Guariniello, durata due anni con un supplemento d’indagini.
Luminari come Camillo Ricordi messi alla berlina da ministri come Beatrice Lorenzin e specialisti come Marcello Villanova braccati da sedicenti medici di gruppi di potere. Comitati formati ad uso e consumo di lobby farmaceutiche che mai hanno analizzato o ascoltato i malati in cura agli Spedali di Brescia.
Perché centinaia di giudici hanno autorizzato le cure? Perché la cura è partita a Brescia? Prima si poteva fare ed ora no?
VERGOGNARSI DI COSA?
“Noi delle Iene, dovremmo vergognarci per aver raccontato queste famiglie di cui nessuno si è curato davvero? E che peraltro hanno un loro parere su queste cure, che nessuno ancora (ne comitati scientifici, ne politici, ne altri) ha avuto la voglia e l’onestà d’andare a sentire” aggiunge Golia nella sua lunga nota su Facebook. “Noi che questa voglia ed onestà l’abbiamo avuta e ne abbiamo reso conto col nostro programma, non sappiamo dirvi se questo metodo serva o meno a qualcosa. Ma sappiamo che sarebbe stato semplicissimo capirlo, volendolo capire…. Bastava permettere che l’Università di Miami analizzasse a gennaio 2014 queste staminali. In pochi giorni e con pochi denari si sarebbe saputo di che razza di staminali stavamo parlando. Ma l’Aifa, senza ben motivare per quale ragione, ha fermato tutto. Come è stato fermato, dagli scienziati italiani prima e dal ministro Lorenzin poi, il presidente del comitato scientifico prof. Mauro Ferrari che sempre nei primi mesi di quest’anno avrebbe dovuto capire se la sperimentazione meritava o meno. Gli è bastato affermare in un’intervista (concessa alle iene) che avrebbe parlato prima di tutto con le famiglie che hanno sperimentato sulla loro pelle il tanto discusso metodo (quelle famiglie di cui ancora oggi nessuno si è curato). E questo, solo questo, l’ha fatto diventare un principiante liquidabile da un giorno all’altro.
La giustizia farà il suo corso e Vannoni risponderà per ciò che ha fatto negli anni dal 2007 al 2010. Siamo i primi che hanno parlato dei suoi guai giudiziari. Guai giudiziari tutti risalenti a quel periodo, che con grande chiarezza abbiamo raccontato per primi nel corso del 2013″.
Ecco appunto, Vannoni è stato indagato per fatti risalenti al periodo 2007-2010. Guarda caso.
Antonio Del Furbo