Dal 30 marzo e fino al 28 maggio le richieste per usufruire degli aiuti previsti dal Decreto Sostegni andranno inviate all’Agenzia delle Entrate. La stessa Agenzia delle Entrate ha annunciato tramite una nota ufficiale la possibilità di avvalersi del Decreto Sostegni.
Sono 5,5 milioni i potenziali destinatari. Tutti potranno da oggi scaricare on-line il modello e tutte le direttive per richiedere gli aiuti a fondo perduto. Soldi previsti dal Decreto Sostegni per imprese e partite Iva fortemente colpite dalla pandemia. La domanda dovrà essere inoltrata, secondo gli orari che verranno comunicati sullo stesso sito dell’Agenzia delle Entrate, direttamente ai canali telematici dell’Agenzia o attraverso la piattaforma web messa a disposizione da Sogei, rintracciabile nell’area riservata del portale Fatture e Corrispettivi del sito.
Una volta inoltrata la domanda e risultati idonei, il contributo potrà essere ricevuto direttamente sul proprio conto corrente o, secondo la scelta irrevocabile del beneficiario, potrà essere riscosso come credito d’imposta in compensazione.
Chi ne ha diritto
Due sono i requisiti per poter usufruire del decreto Sostegni. Oltre ad aver conseguito nel 2019 ricavi o compensi non superiori a 10 milioni di euro, il beneficiario del bonus dovrà aver registrato nel 2020 un calo mensile medio del fatturato e dei corrispettivi rispetto al 2019 almeno pari al 30%. Possono presentare domanda i soggetti esercenti attività d’impresa, arte e professione e di reddito agrario, titolari di partita Iva residenti o stabiliti nel Territorio dello Stato. Ma anche gli enti non commerciali, tra cui gli enti del terzo settore e quelli religiosi civilmente riconosciuti, in relazione allo svolgimento di attività commerciali.
Per i soggetti che hanno attivato la partita Iva a partire dal 1° gennaio 2019 – nel rispetto del limite di ricavi o compensi fissato a 10 milioni – il contributo è previsto anche in assenza del requisito del calo di fatturato e/o corrispettivi.
Esclusi dalla fruizione del contributo sono, invece, quei soggetti la cui attività risulti cessata alla data di entrata in vigore del Decreto (23 marzo 2021) o che abbiano attivato la partita Iva successivamente (a partire dal 24 marzo 2021).
Come fare richiesta
Per fare domanda, a partire dal 30 marzo e fino al 28 maggio 2021, sarà necessario compilare un modulo online. Ogni contribuente potrà avvalersi degli intermediari solitamente delegati per il proprio Cassetto fiscale o per il servizio di consultazione delle fatture elettroniche. Inoltre, sarà possibile accedere alla procedura con le credenziali Spid, Cie o Cns oppure Entratel dell’Agenzia.
Dopo che la domanda verrà verificata dall’Agenzia, la procedura verrà certificata attraverso l’emissione di ricevute per il soggetto che ha presentato domanda. Se l’esito è positivo, saranno le Entrate a comunicare – poi – l’avvenuto mandato di pagamento del contributo nell’apposita area riservata del portale Fatture e Corrispettivi.
Il calcolo del contributo
Per calcolare l’ammontare del contributo è necessario applicare una percentuale alla differenza tra l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi 2020 e l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi 2019 secondo un determinato schema riassuntivo: 60% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non superano la soglia di 100mila euro; 50% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano la soglia di 100mila euro fino a 400mila; 40% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano la soglia di 400mila euro fino a 1 milione; 30% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano la soglia di 1milione di euro fino a 5 milioni; 20% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano la soglia di 5 milioni di euro fino a 10 milioni.
Rimane garantito un contributo minimo non inferiore a 1.000 euro per le persone fisiche, a 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche, per un limite massimo di 150.000 euro.