Si chiamava Ornella. Ed è morta. A soli 40 anni. Il marito, per ben dodici volte, l’ha pugnalata senza pietà. Caterina, invece, è viva ma ha paura di essere ammazzata come Ornella. La sua voce è inascoltata. Suo marito, in questi giorni, è in carcere, ma presto sarà libero.
La voce di Caterina, il suo volto, sono entrati nelle case e nei cuori di tanti italiani attraverso il programma “Chi l’ha visto”. In un filmato mandato in onda dalla trasmissione si vede un uomo – suo marito e padre dei suoi tre figli – entrare con fare minaccioso nel cortile dell’abitazione dove lei si è rifugiata, dopo averlo denunciato per maltrattamenti e violenze. Trova la porta chiusa e si arrampica su per la grondaia. Non ce la fa, scivola, cade. Non si arrende, ritenta, cade di nuovo. Alla fine, accorgendosi di essere ripreso, rompe la telecamera. Caterina, i suoi bambini, le sue sorelle, i genitori sono terrorizzati. L’uomo era riuscito anche a isolarla dal contesto familiare e dalle vecchie amiche.
Per amore dei figli, tace. Illudendosi di condurre alla ragione l’uomo che divenne suo marito, tace. Implorando da Dio un miracolo, tace. Alla fine capisce che l’unica cosa da fare è correre dalle forze dell’ordine e denunciare. Lo fa più volte. L’uomo viene diffidato dall’avvicinarsi al nuovo domicilio della moglie. Un vero affronto, per lui. Non si dà pace. Deve fargliela pagare a quella donna. E devono pagarla anche coloro che la stanno sostenendo e incoraggiando. Ma quel giorno, non ha fatto i conti con quella telecamera che con occhio vigile e discreto riprende la sua vigliacca impresa. Ed è proprio grazie a quel filmato se oggi è in carcere. Oggi.
Tra pochi mesi, però, avverrà il giorno in cui Caterina e la sua famiglia se lo ritroveranno davanti, magari infrangendo il solito divieto di mantenere le debite distanze. Caterina è certa: “Appena può mi ammazzerà”. Il pensiero corre alla cara Clara Ceccarelli di Genova, uccisa con 100 – cento! – coltellate dall’ex compagno. Clara, convinta che la sua vita sarebbe finita in quell’orribile modo, si era pagata addirittura il funerale. Per Clara, Ornella, Ilenia e tante altre lo Stato arriva tardi; troppo tardi.
Ora si spera non lasci Caterina sola e la salvi. Ne va della sua vita e della civiltà di un Paese.