A oltre un anno dall’inizio della pandemia, i contagi da Covid in Italia continuano ad aumentare tanto che dal prossimo lunedì gran parte del Paese dovrebbe passare in rosso.
Le varianti Covid (soprattutto quella inglese) stanno correndo e il rischio è che il sistema sanitario collassi un’altra volta. Domani arriva la decisione definitiva sul passaggio di fascia di moltissime regioni ma anche quella per i nuovi parametri secondo i quali ci sarà lo slittamento automatico in caso di incidenza di 250 casi su 100mila abitanti. Sardegna a parte, in zona bianca, da lunedì quasi tutto il Paese si tingerà di arancione e di rosso e dovrà sottostare a misure restrittive ben più rigide.
I cambiamenti
Al momento per l’unica per la quale non è in programma un cambiamento è la Sicilia. La regione dovrebbe preservare il suo status di allarme medio basso e forse riusciranno a rimanere in zona gialla anche la Valle d’Aosta e la Calabria. Per queste ultime due regioni i dati sono al limite e non è escluso che si possa decidere per un passaggio in fascia superiore come misura cautelativa. Liguria e Puglia sono pressoché sicure di passare in arancione mentre il Lazio teme addirittura il doppio salto dal giallo al rosso. La regione negli ultimi giorni ha avuto un aumento fortissimo di nuovi contagiati e di ricoveri.
Per il nord Italia, com’è accaduto un anno fa, qui la situazione rischia di sfuggire del tutto al controllo se non si pratica una serrata decisa. Pertanto le regioni che già stazionano in zona arancione, come Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia passeranno quasi sicuramente in zona rossa insieme alle Province autonome di Trento e Bolzano. Verso la zona con restrizioni maggiori anche Marche, Basilicata, Umbria e Abruzzo. Il Veneto, invece, è in bilico tra l’arancione e il rosso.
Le Regioni hanno meno di 24 ore di tempo per correggere eventualmente le mappe fornite dall’Iss con nuovi dati non ancora caricati e capire se questi possono influire sul passaggio di zona.