Pare sia proprio giunta l’ora della disobbedienza fiscale. Paolo Bianchini, presidente del Movimento Imprese Ospitalità, spiega la decisione di avviare un’azione legale conto il pagamento delle tasse a partire dal marzo dell’anno scorso, mese di inizio del lockdown, in poi.
L’associazione Mio
L’associazione Nazionale Movimento Imprese Ospitalità – Italia opera nel settore Ho.Re.Ca., Ospitalità e Turismo. “Contribuisce all’affermazione di un sistema imprenditoriale innovativo, internazionalizzato, sostenibile, capace di promuovere la crescita economica, sociale, civile e culturale del Paese attraverso la tutela dell’enogastronomia made in Italy“.
La decisione dell’azione legale è stata presa “Perché il nostro settore ha avuto un crollo del 57% media Nazionale, con dei picchi del 70/80 anche 100%” spiega al Giornale Bianchini. “Basti pensare – aggiunge – che ci sono aziende che da marzo dell’anno scorso non hanno mai più riaperto. Poi, il nostro ordinamento giuridico prevede ‘l’impossibilità di poter pagare’, figuriamoci se non ce la riconoscono in un’epoca di pandemia mondiale come questo”.
L’adesione all’iniziativa è stata massiccia: “Ristoranti, alberghi, bar pizzerie, pub, negozi, grossisti, distributori e liberi professionisti con partita Iva. Tutti lavoratori che non riescono a pagare la miriade di tasse e balzelli vari, quando la pressione fiscale è ormai arrivata al 70% degli incassi. Il tutto a fronte di un crollo del fatturato del -57%, una cifra altissima che in alcuni settori arriva fino al -95%”.
Le tasse da non pagare
Le tasse da non pagare sono la Tari, la tassa sulle insegne, la Siae e i contributi Inps, fatta eccezione la quota dipendente. “Ci devono ancora spiegare perché noi, perlopiù piccoli imprenditori, dobbiamo pagare la tassa sulle insegne, se da mesi ci obbligano di tenerle spente”.
“La cruda realtà è che, già prima del covid, facevamo fatica a chiudere in positivo alla fine del mese quando incassavamo il 100% , figuriamoci adesso con un calo di lavoro del 50/60/70%. Ci rimane solo il nostro funerale commerciale, altro che evasori fiscali…”.
Il pool di avvocati
“Ad aiutarci in questa battaglia c’è un pool di avvocati e commercialisti, pronti a difendere i piccoli imprenditori che assisteranno già dall’arrivo del primo avviso di pagamento. Presenteranno immediatamente un ricorso e offriranno la loro copertura legale fino al terzo grado di giudizio”.
“Tra ricorsi, e vari gradi di giudizio passeranno circa 5-7 anni, prima che arrivi una sentenza definitiva. Sicuramente, troveremo un accordo prima, ma intanto per due o tre anni non paghiamo nulla e non corriamo alcun tipo di pignoramento. E, in ogni caso, è una battaglia che dobbiamo vincere. Il comparto dell’ospitalità a tavola (Horeca) vale il 30% del Pil, senza di esso l’economia italiana tutta non potrà mai ripartire e i piccoli imprenditori non possono ricorrere agli usurai per pagare le tasse”.