“Doveva essere la riforma epocale dei concorsi universitari, da sempre pilotati e gestiti dai baroni a loro piacimento: invece si è rivelato l’ennesimo fallimento targato Gelmini e sottoscritto anche dai successori, Profumo e Carrozza”. È duro il parlamentare abruzzese dopo aver scovato il trucco dei concorsi pubblici.
“Doveva essere la riforma epocale dei concorsi universitari, da sempre pilotati e gestiti dai baroni a loro piacimento: invece si è rivelato l’ennesimo fallimento targato Gelmini e sottoscritto anche dai successori, Profumo e Carrozza”. È duro il parlamentare abruzzese dopo aver scovato il trucco dei concorsi pubblici.
L’Onorevole Vacca ricevette a gennaio scorso una lettera in cui c’erano i nomi di 40 candidati che avevano partecipato ad un concorso per docenti. Di questi, 37 sono stati poi effettivamente promossi in Diritto Costituzionale. Tra i nomi anche l’assistente di stadio del giudice della Corte costituzionale, Giuliano Amato.
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