Sono 50 milioni le cartelle esattoriali che restano congelate. Documenti che sono pronti a partire dall’8 marzo 2020. E il governo Draghi non ancora si esprime per una soluzione definitiva sulla questione.
Il tempo stringe e nessuna novità ufficiale è ancora arrivata. A poche ore dalla scadenza della sospensione dell’attività di riscossione attualmente – fissata al 28 febbraio 2021 – nessuna comunicazione è arrivata dal governo.
Con la ripresa, i pagamenti in scadenza dall’8 marzo 2020 al 28 febbraio 2021 dovranno essere effettuati entro il mese successivo. E, dunque, entro il 31 marzo 2021. Come se non bastasse, a questo si aggiunge l’appuntamento con il pagamento delle rate della pace fiscale fissato per il 1° marzo.
L’ex ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri aveva firmato l’ultimo provvedimento emergenziale il 21 gennaio 2021.
Dopo l’approvazione alla Camera e al Senato di un ulteriore scostamento di bilancio per un valore di 32 miliardi di euro, ha indirizzato una lettera al Vice presidente della Commissione Europea, Valdis Dombrovskis, ed al Commissario all’Economia, Paolo Gentiloni per illustrare le modalità di utilizzo delle risorse. La crisi politica, ufficializzata dalle dimissioni di Giuseppe Conte il 26 gennaio 2021, ha poi bloccato i lavori.
Ora, quindi, il Decreto Ristori 5 si è fermato.
Il nuovo governo ha messo una toppa alle questioni inderogabili e, dunque, alla sospensione degli invii delle cartelle esattoriali. Dopo una prima proroga ponte del 14 gennaio, il DL numero 7 del 2021 in extremis ha rimandato di un mese la ripresa dell’attività di riscossione.
Il tempo per decidere è scaduto.
Mancano 3 giorni alla data del 28 febbraio e l’occasione di intervenire con il Decreto Milleproroghe è ormai persa. Il testo, che ha ottenuto l’approvazione definitiva in queste ore, sul tema delle cartelle esattoriali si limita a recepire le disposizioni del DL numero 7 del 2021:
- sospensione di attività di notifica e pignoramenti fino al 28 febbraio 2021;
- stop del termine di sospensione del versamento di tutte le entrate tributarie e non tributarie derivanti da cartelle di pagamento, avvisi di addebito e avvisi di accertamento affidati all’Agente della riscossione entro la stessa data, con necessità di provvedere entro il 31 marzo 2021.
Gli emendamenti al testo del DL milleproroghe per far slittare lo stop al 30 aprile o al 30 giugno per la pace fiscale non sono stati approvati. Non resta che sperare in un intervento tardivo.
Sul decreto Ristori tutto tace.
Lasciando la guida del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo stilava una lunga lista di misure a cui si stava lavorando. Tra le altre, anche nuove indennità per i lavoratori dello spettacolo, stagionali, stagionali del turismo, intermittenti, autonomi privi di partita IVA, ex percettori di NASpI e DIS-COLL. Al momento di tutto questo lavoro fatto non si sa nulla.
Sul Decreto Ristori quater, a pochi giorni prima dell’approvazione, il ministro dell’Economia e delle Finanze in carica, Daniele Franco, apriva uno spiraglio su una nuova tornata di aiuti per i professionisti, dopo i bonus ricevuti in primavera.
“Condividiamo la necessità di ristorare, sulla base dei dati del 2020, anche i liberi professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatori o alla Gestione separata”.