Leggii in plexiglass e vaschette di pelle da mettere sulle scrivanie. Il Ministero dell’Interno di Lamorgese si rifà il look.
Tutto è partito da una perdita d’acqua. Così divani e tappeti sono andati a bagno: tutto da cambiare. A una modica cifra di 470mila euro.
Si tratta delle spese del Gabinetto del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, tutte documentate e presenti anche sul sito del dicastero, alla voce Amministrazione trasparente. A scovarle una per una è stato Andrea Koveos, che ha fatto due conti al restyling ministeriale e ha scoperto che anche nel 2021, anno in corso, sono stati buttati nel Gabinetto del ministro.
Il 10 febbraio, due giorni dopo l’allagamento, è partito l’ordine per il servizio di smontaggio, lavaggio e ripristino della parte elettrica del lampadario presso la stanza del capo Dipartimento. Quindi è arrivato il servizio di ritiro, lavaggio e riconsegna di tre tappeti, un salotto e cinque poltroncine. Mentre per il materiale di ferramenta sono stati previsti 4.500 euro. Caro il bilancio degli arredi su misura, sempre liquidati nel 2020, per un totale di 39.280 euro. Solo quelli su misura, perché gli arredi semplici sono costati 11mila euro e in totale con il mobilio si superano i 110mila euro in un anno.
Soldi, soldi e ancora soldi
Le famigerate vaschette in pelle portadocumenti, invece, hanno comportato un esborso di 4.600 euro, sedie e scrivanie 9.400 euro, rilegature e pattumiere circa 6.700 euro. Il ministro ha voluto dare una svecchiata ai vari uffici, senza però tralasciare la veste istituzionale e i simboli dedicati all’Italia. Spiccano, tra le altre voci, gli acquisti effettuati a fine ottobre 2020 di bandiere: dell’Italia e dell’Europa, complete di supporti in gommapiuma, fornite dalla società Savent srl. Nei mesi scorsi sono stati comprati lavabicchieri nuovi di zecca, mini-frigo e perfino un tavolo refrigerato.
Già che c’erano è stato cambiato il lavello e il pensile ed è stata eseguita una manutenzione straordinaria del “cucinino” in uso al Gabinetto del ministro.
Una spesa di quasi mezzo milione di euro in un anno mentre tutte le attività erano quasi bloccate a causa del Covid. Cambiata anche qualche poltrona. Come quella costata 1.600 euro.