L’idea del precedente governo era quella di prorogare il divieto di spostamento tra regioni al 5 marzo. Il prossimo, se deciderà di proseguire con questo strumento, sarà forse del nuovo premier Mario Draghi. Si attende un nuovo Dpcm.
Draghi accetta l’incarico. Apertura anche dai 5 stelle
Un Dpcm che sarebbe arrivato in prossimità del 15 febbraio, data fino alla quale – come recita il Dpcm in vigore – vige sia il blocco degli spostamenti tra regioni sia la chiusura degli impianti sciistici. E dunque, se non dovesse intervenire nessun nuovo provvedimento, da quella data si potrebbe tornare a muoversi liberamente in Italia e si potrebbe cominciare a sciare.
A chi tocca assumere eventuali provvedimenti?
A chiederselo soprattutto le partite Iva che più di tutti hanno sofferto questa pandemia e non sanno come muoversi per riorganizzarsi. Per la ripresa dello sci sarà quasi certamente questo governo a decidere già nel fine settimana in conseguenza del parere del Comitato tecnico scientifico di oggi. Si parla di un via libera solo agli impianti nelle zone gialle e non in quelle arancioni.
Più complessa appare la decisione per quel che riguarda gli spostamenti.
Al Cts, ad ora, il governo non ha richiesto alcun parere in merito e, trattandosi di una limitazione alle libertà personali, la decisione dovrebbe arrivare con un provvedimento del premier ( dunque al momento ancora Conte) su richiesta del ministro della Sanità. Un iter più lungo la cui fattibilità e opportunità politica è ancora tutta da valutare. Cosa che di certo non avverrà prima dell’inizio della prossima settimana.
Se nel nuovo esecutivo dovessero essere confermati Roberto Speranza alla Salute e Francesco Boccia agli Affari regionali è probabile che l’orientamento di queste ore si traduca in un provvedimento. Ma se non arrivasse nulla, dal 15 febbraio si potrebbe tornare a circolare liberamente tra regioni senza bisogno di far ricorso all’autocertificazione.