Nelle ore in cui l’ex premier Giuseppe Conte salive al Quirinale per rassegnare le dimissioni, le assicurazioni gioivano per il regalino ottenuto dal suo governo.
“Vantaggi per le compagnie assicurative, le quali beneficerebbero di un risparmio di almeno il 10% che, tenuto conto di tutti i sinistri, potrebbe tradursi in minori esborsi per circa 600-700 milioni di euro”.
A riferirlo è il deputato a 5 stelle, Andrea Colletti. Una operazione che da un lato favorisce le assicurazioni, dall’altro scontenta le persone vittime di incidenti stradali o di malasanità.
Il decreto
Il tutto è scritto nel decreto del presidente della Repubblica relativo alla tabella delle menomazioni all’integrità psicofisica comprese fra 10 e 100 punti di invalidità. E proprio per questo il deputato Colletti ha presentato un’interrogazione in Commissione al ministro dello Sviluppo economico.
Il deputato chiede al ministro se “intenda promuovere iniziative di competenza, a tutela del pubblico interesse e del rispetto dei principi di delega nella redazione della Tabella unica nazionale”. Per Colletti “la bozza di Dpr, così come presentata, va ritirata”.
“I valori economici delle singole invalidità sono stati determinati con il sistema del ‘punto variabile’, elaborato originariamente dalla giurisprudenza dei tribunali di merito. Principi da cui sono scaturite numerose tabelle, tra cui le principali risultano essere le Tabelle di Milano e quelle di Roma. Nello schema di Dpr, come dato economico di base, si è considerato il valore di 814,27 euro previsto dall’articolo 139, del d.lgs. n.209/2005. Scelta che non risulta coerente con quanto disposto dall’art. 138, comma 2, in cui si prescriveva di dover tenere ‘conto dei criteri di valutazione del danno non patrimoniale ritenuti congrui dalla consolidata giurisprudenza di legittimità. Ovvero dalle tabelle milanesi e romane, le principali usate sul territorio nazionale”.
Un metodo di calcolo che “risulta penalizzante nei confronti dei soggetti danneggiati che va a favorire gli interessi del sistema assicurativo”. Infatti, “da un primo sommario calcolo emerge che tale tabella prevederebbe, almeno fino al 90° punto di invalidità, un risparmio per le Compagnie di assicurazione di almeno il 10%”.
Per quanto riguarda, infine, la tabella delle ‘Menomazioni macropermanenti’, si legge nell’interrogazione, “essa risulta redatta senza l’ascolto dei soggetti coinvolti e senza alcun confronto con le Società scientifiche di Medicina Legale”.