Ristoratori sul piede di guerra. Gli imprenditori hanno deciso di ribellarsi alla chiusura dei locali e di riunirsi in una sorta di “disobbedienza civile”. Parola d’ordine: #Ioapro.
L’hashtag #IOAPRO sta circolando sui social network, per la riapertura dei locali dopo il 15 Gennaio 2021. I ristoratori lamentano l’indecisione e l’incapacità del governo nell’affrontare la crisi da Coronavirus.
“Da venerdì 15 (compreso), 50mila ristoratori apriranno in tutta Italia a pranzo e cena in barba a qualsiasi DPCM illegittimo. I ristoratori hanno deciso di alzare la testa e tornare a vivere” dice un ristoratore di Modena, che ha deciso di riaprire la sua attività anche a cena.
In molti, dunque, dal 15 gennaio disobbediranno al divieto di apertura, pur rispettando tutte le regole anti-Covid, ovvero mascherine, distanziamento e gel.
Vogliono rispettare tutte le regole anti-Covid, ma non accettano più di rimanere chiusi, rischiando di fallire.
L’iniziativa è partita una settimana fa da Cagliari, dove i locali hanno aperto normalmente per consegnare pietanze da asporto, come previsto dalla normativa, facendo accomodare i clienti durante l’attesa. Tutti erano seduti nei vari tavoli, massimo in quattro, correttamente distanziati, con mascherina, come se dovessero consumare.
Gli hashtag sono stati lanciati da Maurizio Stara, titolare del pub Red Fox di Cagliari. Questa decisione di ribellarsi si sta diffondendo a macchia d’olio in tutta Italia.
E qualcuno ironicamente ricorda le frasi del premier:
“3/2020 chiudiamo tutto per salvare l’estate
11/2020 chiudiamo tutto per salvare il Natale
01/2021 chiudiamo tutto per salvare San Valentino
03/2021 chiudiamo tutto per salvare la Pasqua
05/2021 chiudiamo tutto per salvare l’estate
APRILE 2035 …“