Dopo le polemiche scaturite dall’aumento degli stipendi, la nuova Giunta comunale di Chieti tenta di giustificare le proprie scelte. La pezza risulta essere più scandalosa del buco.
Politica al tempo del Covid: la nuova amministrazione di Chieti assume amici e parenti. E aumenta gli stipendi
Sono bastati pochi giorni dall’insediamento per far sì che la nuova Giunta mettesse a segno il colpaccio. Appena 20 giorni. Insomma, vista la rapidità nel votare – tra l’altro all’unanimità – l’aumento di stipendio per sindaco, vicesindaco, assessori e presidente del Consiglio comunale, parrebbe proprio che per gli amministratori fosse una primaria esigenza. Eppure durante la campagna elettorale nessuno ha fatto riferimento all’aumento degli stipendi.
“Il buon padre di famiglia”
Il 18 settembre scorso a garantire una gestione della cosa pubblica parsimoniosa è stato proprio il sindaco Diego Ferrara. L’allora candidato tuonava con grinta: “C’è la vecchia politica, fatta di immobilismo, indifferenza e autoreferenzialità, quella delle promesse faraoniche e ci siamo noi, la nuova politica, quella seria e pacata, che sa restare coi piedi per terra, quella del buon padre di famiglia che promette solo quello che realmente può dare ai propri figli. Questa nuova politica siamo noi con i principi etici che sono propri della nostra storia”. Una politica sobria e con principi etici appunto. Quanto è etico, dunque, aumentarsi gli stipendi in piena pandemia?
Gli stipendi lievitati al Comune di Chieti: la delibera approvata all’unanimità
Parlando di etica, però, c’è un altro fatto che desta attenzione. Infatti la delibera n.19 del 10.11.2020, nella quale l’Amministrazione del Sindaco Ferrara si sono aumentati le indennità di carica, parrebbe avere qualche vizio di forma.
“Hanno commesso un grave errore amministrativo per mancato rispetto del principio della trasparenza.” spiega il capogruppo Lega Mario Colantonio. “Il principio della trasparenza – aggiunge Colantonio – è stato introdotto proprio dalla legge N.15/2005 e stabilisce l’obbligo per tutte le Pubbliche Amministrazioni di rendere visibile e controllabile all’esterno il proprio operato; in sintesi, la trasparenza contribuisce a rendere conoscibile l’azione amministrativa. Nella stessa delibera, in premessa, nel testo e nel dispositivo finale viene ripetuto in modo speculare lo stesso schema economico e quindi per chi osserva e legge l’atto sembra tutto uguale. In effetti, il vizio occulto dell’atto sta nel non aver riportato lo schema economico della precedente amministrazione, adottato in delibera di luglio 2015″. Dunque, l’atto dovrebbe essere annullato e rielaborato in maniera trasparente affinché i cittadini siano in grado di verificare la veridicità dell’atto.
La difesa della Giunta di Chieti
Dopo le polemiche arrivano, in netto ritardo, le dichiarazioni a firma del sindaco e della giunta comunale di Chieti. Un comunicato che, piuttosto chiarire i dubbi su un comportamento del genere, contribuisce ad aumentarli.
“Non apparteniamo a una classe politica che una volta alla guida della città tradisce il patto che ha stretto con la comunità e si aumenta lo stipendio, per giunta nel pieno di una pandemia, ma abbiamo una cultura della politica diversa da quella che punta alla gestione del potere, alle poltrone, ai privilegi che derivano dal ruolo rivestito” si legge nel comunicato diffuso su Facebook nel primo pomeriggio. “Questo è scritto nelle nostre storie, che sono quelle di persone integre e a servizio della gente e del bene comune ed è contenuto nel programma politico che attueremo nei cinque anni di governo“.
Già dalle prime battute, quindi, la Giunta non ne esce bene. Per quanto ci riguarda – noi garantiamo per noi stessi e non per altri – nessuno ha messo in dubbio il profilo umano del sindaco e degli assessori. La questione è prettamente politica. Non si capisce per quale motivo il comunicato insiste – quasi come atto d’accusa – nel ribadire l’integrità morale dei singoli soggetti. Ancor meno chiara risulta la puntualizzazione di non appartenere a una classe politica che si aumenta lo stipendio: lo hanno appena fatto.
Lo staff
Il comunicato sfiora la questione dello staff: “gli staff sono a servizio della città e a supporto dell’Amministrazione e, in base all’articolo 90 del Testo Unico degli Enti Locali, accompagnano ogni esecutivo, perché la legge lo consente a prescindere dall’appartenenza politica di chi amministra”. Peccato che però non si faccia menzione delle nomine calde: perché il vicesindaco De Cesare ha nominato il cognato del sindaco, Mario Antonio De Gregorio Porta? Nessuna risposta.
“Amministreremo in nome e per conto dei cittadini e ai cittadini vogliamo dare risposte e risolvere i problemi”.
Evidentemente il dottor Ferrara ignora che in uno Stato democratico i governanti debbano rispondere anche alla libera stampa. A chi pone domande e dubbi. Strano che proprio la neo Giunta che si definisce inclusiva non percepisca questo dettaglio.
La toppa peggio del buco
Ma lo scivolone del sindaco è tutta nella parte in cui tenta di giustificare l’aumento degli stipendi. “Quanto alle indennità – scrive Ferrara – in Giunta abbiamo unanimemente deciso che in parte saranno rivolte al sociale, alle persone e, in particolare, alle famiglie in difficoltà per via dell’emergenza Covid, sostenendo l’iniziativa ‘Chieti sostiene’, che abbiamo lanciato qualche giorno fa con la riattivazione del conto corrente bancario dove fare donazioni, in modo che arrivi un aiuto concreto a chi si trova in difficoltà”.
“Questo accadrà: devolveremo alla cittadinanza in difficoltà i risparmi legati alla parte delle indennità che qualcuno strumentalmente e frettolosamente ha voluto far passare in modo diverso e falso. Nessun aumento di stipendio e nessuna appropriazione di risorse pubbliche, ma solo una diversa idea della pubblica amministrazione e del sostegno a chi ha bisogno che, oltre alle risorse del bilancio comunale e ai servizi del Comune, potrà contare anche sul fondi tratti dalle nostre indennità di ruolo”.
In sintesi, la Giunta Ferrara ha votato una delibera per aumentare gli stipendi per poi girare la differenza a un conto corrente dedicato ad aiutare chi soffre per la pandemia. Ma non bastava versare direttamente l’intera indennità sul conto corrente rinunciando a una delibera e, soprattutto, allo stipendio pubblico?
Aumenti nonostante le casse vuote
La chicca arriva sul finale. Ferrara spiega che il giorno dell’insediamento è stata trovata un’esposizione debitoria al collasso.
Al posto di confezionare questa brutta figura, perché sindaco Ferrara non ritira le Delibera?
Io ho letto il commento del Dott. Giancarlo Cascini in merito all’aumento delle provvidenze, assessore della sanità, figura tersa, onesta, coscienziosa e e di alto profilo professionale. Ho anche letto di qualcuno che, prima era nei 5s e poi, chissà perchè, forse per mancanza di visibilità pregressa, è passato alla destra buttando fango, assieme a certi giornalai, sul governo di questa città. E’ finito, almeno per il tempo di questa nuova e finalmente realtà politica, il tempo dei fascistoidi
e asfittici democristiani che hanno solo ingenerato buchi di bilancio e malcontento, specialmente nelle aree dei meno abbienti. Il mio augurio è che il governo di questa città sia fedele alle promesse fatte in campagna elettorale, non ci spero, ma ne sono fermamente convinto. Roberto Catellani.