La vicenda che coinvolge Cesare Paladino, padre della fidanzata del premier, non accenna a finire. Anzi. La “telenovela” continua ad imbarazzare il premier visto che l’imprenditore ha avviato una guerra con il Fisco.
L’articolo 180 del decreto Rilancio che depenalizza i reati. Anche per il suocero del premier Conte
Paladino, come abbiamo raccontato, ha usufruito del “regalino” del genero, ovvero della norma che depenalizza il mancato versamento della tassa di soggiorno. Ora l’imprenditore ha iniziato un braccio di ferro con l’Agenzia delle Entrate su cartelle esattoriali per 36 milioni di euro di tasse e imposte in ritardo o non pagate. La “pace fiscale” ha fatto sì che fossero “rottamabili” 27 di quei 36 milioni, diventati dunque poco meno di 15 milioni e mezzo da pagare in dieci non troppo comode rate, a cominciare da luglio 2019.
Come Giuseppe Conte salvò la fidanzata con la rottamazione ter
La Immobiliare di Roma-Splendido srl, di proprietà di Paladino, ha fin qui “pagato solo la prima rata, per confermare l’adesione alla rottamazione, saltando il secondo pagamento che era previsto a novembre scorso”, e nel frattempo ha fatto ricorso contro l’Agenzia delle entrate, chiedendo di sospendere i pagamenti fino a risoluzione della controversia.
Agricola Monastero Santo Stefano Vecchio
Nella questione è coinvolta la “Agricola Monastero Santo Stefano Vecchio”, società che controlla la Roma-Splendido e che, scrive il Giornale, “risulta intestata proprio a Olivia, la fidanzata di Conte, per il 47,5%, quota identica a quella della sorella, mentre il restante 5 per cento è del fratellastro, John Rolf Shawn Shadow, figlio del primo matrimonio della compagna di Cesare, Ewa Aulin”. Come sottolinea Bechis sul Tempo, sarebbe proprio Olivia “ad avvantaggiarsi direttamente” nel caso in cui l’Agenzia delle Entrate decida di piegarsi alla richiesta del ricorso.
Si può ipotizzare una sorta di conflitto d’interessi su questa storia tipicamente italiana? Chissà.