Era l’8 agosto 2013 quando i politici hanno sfilato sulla passerella dell’ennesimo progetto stradale finanziato con fondi pubblici e benedetto dal parroco di turno. Il ponte di collegamento tra la strada regionale 602 e il raccordo autostradale di Dragonara, a quasi 4 mesi dall’inaugirazione, è stata chiusa causa maltempo.
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Era l’8 agosto 2013 quando i politici hanno sfilato sulla passerella dell’ennesimo progetto stradale finanziato con fondi pubblici e benedetto dal parroco di turno. Il ponte di collegamento tra la strada regionale 602 e il raccordo autostradale di Dragonara, a quasi 4 mesi dall’inaugurazione, è stata chiusa causa maltempo. L’opera, voluta dalla Provincia di Pescara e finanziata con fondi regionali, è costata 6milioni e 714 mila euro. Al taglio del nastro parteciparono il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa, gli assessori Andrea Faieta e Roberto Ruggieri, i rappresentanti dei Comuni della zona e il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio. Testa parlò di “opera straordinaria” perché di collegamento tra due province grazie anche a “un ponte di 147 metri sul Pescara e tre sottopassi carrabili e pedonali”. L’assessore regionale, Giandonato Morra, parlò di “infrastruttura dritta, moderna, sicura” in grado di alleggerire il traffico sull’asse attrezzato e, di conseguenza, lo smog prodotto. “A noi i fatti, agli altri le polemiche” sentenziò Morra. Il fatto è che la natura, in questo caso, ha deciso di non rimanere a guardare. E di fare fatti.
ZdO