Mancano pochi giorni ormai e il salasso è pronto. Dal primo luglio il tetto per le operazioni in contanti cambierà ancora, scendendo da 3 mila a 2 mila euro. Un primo passo che scenderà, alla data del primo gennaio 2022, salvo ripensamenti, a mille euro. Insomma, arriva un nuovo tetto all’uso del contante.
Negli ultimi 20 anni il tetto per le operazioni in contanti è cambiato, come ricorda Il Corriere, nove volte. Dai mille euro, introdotti dal governo Monti alla fine del 2011 e rimasti in piedi fino alla fine del 2015, si è arrivati ai 12.500 in vigore tra il 2008 e il 2010, passando per i 5 mila fissati per due mesi appena sempre nel 2008.
Nessuna variazione per l’evasione fiscale
L’Istat stima il peso della cosiddetta economia non osservata, il nero che poi si trasforma anche in evasione fiscale. Il dato viene misurato in percentuale rispetto al Pil ed è sostanzialmente stabile, intorno al 12%. C’è qualche scostamento verso il basso e verso l’alto ma non è collegato ai continui spostamenti della soglia del contante. Anzi. “L’economia non osservata sale dal 11,4% del Pil nel 2011 all’11,7% nel 2012″ spiega Il Corriere, “cioè subito dopo che il governo Monti abbassa la soglia a mille euro. Scende dal 12,6% del 2015 al 12,4% del 2016, cioè subito dopo che il governo Renzi la alza a 3 mila euro”.
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Lotta all’evasione
Il nuovo limite per i pagamenti in contanti era già stato stabilito dal decreto n. 124/2019, collegato alla Legge di Bilancio, con il fine di riuscire a combattere l’evasione fiscale in maniera più efficace.
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Limiti per donazioni e prestiti tra parenti
Il tetto all’uso del contante comporta che fino a 1.999 euro è possibile dare soldi in contanti ad un’altra persona o a un’azienda. Dai 2.000 euro in su, invece, per trasferire denaro da un soggetto a un altro è necessario uno strumento tracciabile, come il bonifico bancario, la carta di credito, ecc. Il limite riguarda sia chi riceve il denaro, sia chi effettua il pagamento. E tocca anche le donazioni e i prestiti, anche se fatti tra famigliari. I limiti non riguardano i versamenti e i prelievi fatti sul proprio conto corrente, perché non essendo trasferimento di denaro tra soggetti diversi non ha limiti.
Le sanzioni
Le sanzioni per superamento della soglia di pagamento in contanti fino a 250mila euro vanno da un minimo di 2.000 a un massimo di 50.000 euro per le parti contraenti; oltre i 250.000 euro, la sanzione va da 15.000 a 250.000 euro. Per ii professionisti obbligati alla segnalazione in entrambi i casi la sanzione va da 3.000 a 15.00 euro.