Il processo è avvenuto in piena notte nelle stanze della Vigilanza. La politica si è scagliata contro i vertici del servizio pubblico perché accusati dalla maggioranza di aver offerto spazi di replica abnormi a Salvini e Meloni dopo l’attacco loro rivolto dal premier Conte in conferenza stampa.
Una replica chiesta proprio dal presidente della Vigilanza, Alberto Barachini in quota Forza Italia. Da una parte la Lega che puntava il dito contro il Pd e i suoi raccomandati, dall’altra l’ad Fabrizio Salini e il presidente Foa che declinavano ogni responsabilità. Insomma, nessuno sarebbe intervenuto sui direttori del Tg1 Carboni e di Rainews Di Bella, nei cui spazi informativi, come riferisce Repubblica, è stata ospitata la replica dei due leader di opposizione. “È grave che l’ad della Rai chieda e ottenga un riequilibrio così clamoroso con una semplice lettera di Barachini, non avallata nè votata dalla Commissione – spiegano dal Pd -. Quella lettera non aveva nessun valore e il riequilibrio quindi non è giustificato (oltre che smodato). E poi è l’Agcom che stabilisce il riequilibrio”.
L’intervento dei 5 stelle
“Presidente Foa, lei avrebbe dovuto respingere la lettera personale inviata dal presidente Barachini, invece con aria compiaciuta ha messo un timbro notarile sull’intera operazione”, accusa Primo Di Nicola, vicepresidente grillino della Vigilanza Rai. “Lei avrebbe dovuto lasciare la libertà ai giornalisti, invece si è fatto garante e notaio di una vera debacle informativa”. Contro Salini anche la capogruppo del Pd Valeria Fedeli: “Il piano industriale è fermo, ma la Rai ha un assoluto bisogno di essere rilanciata con una riorganizzazione in cui dobbiamo valorizzare il personale interno. La domanda all’amministratore delegato è: c’è intenzione di valorizzare tutte le risorse della Rai?”
Lo share a picco
Il punto centrale della questione lo tocca Italia Viva: “in questa fase di emergenza ci sono sei milioni di persone in più davanti alla tv, ma la gran parte si rivolge alle emittenti commerciali” puntualizza Davide Faraone. E per la Lega “La gestione Carboni al Tg1 è disastrosa sia per la programmazione sia per dati di share, i peggiori della storia della Repubblica. Perché Antonio Di Bella non viene coinvolto nel progetto di rilancio? Da chi dipende Carboni? Da Rocco Casalino…”.