A partire da domani ben 5 milioni di autonomi potranno entrare nel sito Inps – sempre che i server reggano – e richiedere l’indennità da 600 euro prevista dal decreto Cura Italia del 17 marzo.
Dopo l’ipotesi del “click day” lanciata dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, il governo aveva assicurato che ci sarebbe stato nessuna gara a prendere soldi. Anche perché i 3 miliardi stanziati sarebbero bastati a coprire tutti. L’allarme era stato lanciato anche dalle associazioni di categoria. Voci che, in quel caso, avevano avuto la risposta diretta di Tridico.
Oggi si scopre, però, che il sito Inps, nelle sue istruzioni online, riporta per ogni categoria di lavoratore coinvolto, la stessa dizione: “In ragione di quanto sopra, l’Inps riconosce l’indennità in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande”. E le ragioni di “quanto sopra” sono proprio i limiti di spesa complessivi imposti dal decreto 18/2020 (Cura Italia).
Eppure nel comunicato diffuso il 31 marzo la stessa Inps scrive: “Si ribadisce che non si tratta di un click day. Le domande potranno essere inviate anche nei giorni successivi al 1° aprile, collegandosi al sito e cliccando sul banner dedicato che compare sulla homepage”.
La realtà, dunque, è che l’Inps sarà poi costretta a “i limiti di spesa”.