Christine Lagarde, ex direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, oggi è presidente della Bce. E al suo insediamento ha già fatto danni per l’Italia. E non solo.
Christine Lagarde, appena insediatasi, ha rilasciato dichiarazioni inadeguate e sconcertanti nel corso di una conferenza stampa. “Non siamo qui per ridurre gli spread, non è compito nostro” ha affermato. Il risultato, manco a dirlo, è stato che Milano ha perso il 16,92%, Francoforte il 12,24%. Parigi e Londra rispettivamente l’12,28% e l’10,93%.
Christine Lagarde al suo insediamento precisò di voler passare alla storia per aver contribuito a provocare il più grande ribasso di Borsa dopo quello del ’29. Eppure l’Europa ha perso 825 miliardi in una giornata. Lo spread è volato a 262 punti dopo una puntata a 273 punti.
Insomma, un disastro senza precedenti. Una donna che è riuscita, addirittura, a far inquietare il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “L’Italia sta attraversando una condizione difficile e la sua esperienza di contrasto alla diffusione del coronavirus sarà probabilmente utile per tutti i Paesi dell’Unione europea” ha detto Mattarella. E poi ha ricordato che il nostro Paese “si attende quindi, a buon diritto, quanto meno nel comune interesse, iniziative di solidarietà e non mosse che possono ostacolarne l’azione”. Un chiaro riferimento alle parole dell’ex direttore dell’Fmi.
I disastri della Lagarde
Ministro dell’economia in Francia, direttore generale del Fondo monetario internazionale e ora presidente della Banca centrale europea. Christine Lagarde è ora la donna che ha la responsabilità nel mantenimento della stabilità dei prezzi in Europa. Soprattuto ha il compito di sostenere gli Stati membri più in difficoltà nel rifinanziamento dei propri debiti, in primis l’Italia.
La Troika
In passato Lagarde ha usato il pugno di ferro nei confronti della Grecia attraverso la Troika che, per stessa ammissione del Fondo Monetario Internazionale, è stato un autentico fallimento. “La fiducia nel mercato non è stata ripristinata, il sistema bancario ha perso il 30% dei suoi depositi e l’economia ha registrato una recessione molto più profonda del previsto con una disoccupazione eccezionalmente elevata” si legge in un rapporto del 2015. Il dato è che le misure di austerità promosse dalla Troika – e avvallate da Lagarde – hanno devastato la Grecia: il Paese fa i conti con sanità al collasso, istruzione non più garantita, tasso di suicidi aumentato del 40%, numero dei senzatetto quadruplicato dal 2008 al 2016.
I paradisi fiscali
Oltre alla Grecia Christine Lagarde ha combinato qualche altro disastro. Il quotidiano spagnolo El Pais ha riferito che la presidente della Banca Centrale Europea, tra il 2003 e il 2005, è stata nel board di una società che faceva capo allo studio legale Baker & Mckenzie e che era domiciliata alle Isole Bermuda, uno dei paesi che furono poi inseriti nella lista nera dei paradisi fiscali stilata dall’Unione europea. Lagarde faceva parte anche del consiglio di amministrazione di una filiale della stessa società internazionale a Singapore, un paese protetto dal segreto bancario e classificato ottavo nella lista dei 64 paradisi fiscali dell’organizzazione Tax Justice Network.
Italia Oggi scrive che Lagarde è stata partner fino a giugno 2005 dello studio legale internazionale Baker & McKenzie, che controllava la società Law in Context Ltd di Bermuda, una holding in cui la neopresidente della Bce figurava come direttore, come confermato a El Pais da fonti vicine alla società. Quello di Law in Context Ltd è uno dei nomi di persone e società legati ai territori offshore emersi nel 2016 nei cosiddetti Panama Papers.
cacciatela a kali al culo sta vecchiaccia