La vicenda ha inizio nel settembre 2012 quando l’uomo viene arrestato con una delle accuse più infamanti: violenza sessuale sulle sue bimbe di 4 e 8 anni. La denuncia viene presentata dalla moglie informata dalla figlia più grande.
Passano otto anni, di cui tre agli arresti, tra carcere e domiciliari, è l’uomo viene scagionato da ogni accusa.
Il muratore, un 57enne di Firenze, è riuscito a dimostrare la propria estraneità ai fatti passando attraverso un vero e proprio inferno giudiziario.
Il primo processo, nel 2013, celebrato con rito abbreviato, si conclude con una condanna: sette anni e mezzo di carcere. Arriva l’appello nel 2014 che conferma la sentenza ma riduce la pena a cinque anni. Dunque la Cassazione annulla tutto per alcune “contraddizioni” contenute nelle motivazioni della sentenza di appello. L’appello lo condanna ancora, nel nuovo processo, ma la Cassazione interviene di nuovo a suo favore. Oggi un’altra Corte di appello lo scagiona dalle accuse. L’uomo, però, non è detto possa fare sonni tranquilli visto che la Procura generale è in attesa di conoscere le motivazioni al fine, evidentemente, presentare ricorso.