Il Fisco quest’anno ha predisposto, con largo anticipo, le “linee guida” per programmare i controlli fiscali e le verifiche del 2020 dell’Agenzia delle Entrate. E. come anticipa il Sole 24 Ore – ci sono alcune novità rispetto agli scorsi anni.
Il Governo nella nuova legge di Bilancio si è impegnato a reperire, dalla lotta all’evasione fiscale, 3 miliardi di euro. Altri 13 miliardi arriveranno dalle tradizionali attività di prevenzione e di recupero di imposte sottratte.
L’innovazione più incisiva consiste nell’uso mirato degli strumenti di selezione dei contribuenti da controllare.
Sapere dove andare a cercare soldi consente di risparmiare parecchio tempo in fase di esecuzione in quanto, con ogni probabilità, il controllo sarà proficuo. Le incongruenze e le anomalie emerse all’inizio sono le spie di quella probabile evasione che i funzionari andranno a cercare. Insomma, all’Agenzia sarà impossibile nascondere qualcosa in quanto dispone di dati e informazioni che il Fisco raccoglie e conserva su ogni tipo di soggetto economico: dalle persone fisiche alle imprese ai lavoratori autonomi.
La foto del Fisco
Il Fisco osserverà movimenti economici e finanziari. Ora che i dati sono tutti tracciati e memorizzati negli archivi informatici, si tratta solo di incrociarli e far emergere le sproporzioni tra i flussi di denaro dichiarati e quelli effettivamente realizzati ed ottenuti. Il Fisco ha accesso diretto a tutti i rapporti finanziari e alle movimentazioni operate sui conti correnti, in entrata e in uscita: riesce così a conoscere nel dettaglio, e anche a distanza di tempo, ogni dazione o percezione negli esatti ammontari e termini. Il contribuente, dunque, se “interrogato” dal Fisco, dovrà dimostrare la non imponibilità di quelle operazioni.
Nel mirino i forfettari
Nel mirino dei controlli che saranno effettuati il prossimo anno finiranno quelle categorie con regime tributario meno dettagliato e che perciò richiedono un maggior lavoro di approfondimento. Tra questi i forfettari in regime di flat tax e coloro che, sottoposti agli Isa fanno emergere scostamenti di rilievo. Nei ranghi dei potenziali controllati finiranno poi, automaticamente, i contribuenti che non hanno presentato le dichiarazioni prescritte, dei redditi o Iva.
Le Onlus
Capitolo a parte per i controlli fiscali negli enti non commerciali e le Onlus. Il campo di indagine si allargherà oltre i conti correnti perché si andranno a cercare tutti gli elementi utili a ricostruire l’attività svolta per verificare se ci sia uno schermo dietro al quale viene svolta una vera e propria attività d’impresa o commerciale.
Si attende che il ministero dell’Economia e Finanze emani l’atto di indirizzo che rappresenterà la premessa, la cornice entro il quale i funzionari dovranno muoversi.