L’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, di nuovo al centro degli interessi dei giudici. Il leader della Lega quando era al Viminale avrebbe fatto 35 viaggi sospetti e per i quali ora è indagato per abuso d’ufficio.
L’inchiesta della Corte dei Conti finita nel nulla
Trasferte che, all’epoca, erano finite sotto la lente d’ingrandimento di altri giudici, quelli della Corte dei Conti. L’inchiesta in quel caso finì con un’archiviazione perché non ci fu danno erariale. Le trasferte però risultarono illegittime e gli atti furono trasmessi alla procura di Roma. Ora da piazzale Clodio le carte sono state mandate al tribunale dei Ministri.
La prima reazione di Salvini arriva da Twitter: “Un po’ di dolcezza per voi. Più ci attaccano, più andiamo avanti col sorriso”, ha scritto pubblicando una foto in cui prende un cioccolatino da un contenitore in un bar.
L’inchiesta di Repubblica
La Corte dei Conti indagò sulla vicenda dopo l’inchiesta di Repubblica riguardanti gli abbinamenti di molti appuntamenti istituzionali di Salvini in giro per l’Italia con comizi e altre manifestazioni di partito nella stessa zona. Viaggi effettuati a bordo di aerei in dotazione alla polizia o ai vigili del fuoco. L’uso di questi velivoli venne ritenuto illegittimo dai giudici contabili in quanto riservati allo svolgimento di compiti istituzionali o di addestramento e non a voli di Stato.
Oltre 200 manifestazioni elettorali in 4 mesi
Sagre, comizi, eventi ufficiali: sempre presente. Appare nello stesso giorno in posti lontanissimi. Attraversa la Penisola per totalizzare il record di 211 manifestazioni elettorali in quattro mesi, lasciando deserto l’ufficio del Viminale.
Il segreto del Capitano sta in un bimotore della Polizia: si tratta di uno splendido Piaggio P-180, chiamato “la Ferrari dei cieli”, con arredi di lusso e sette poltrone in pelle, capaci di toccare 750 chilometri orari e atterrare su piste minori.
Le tappe
Per bruciare le tappe, poi, ci sono gli elicotteri, sempre della Polizia. “Alle 6.55 il P-180 matricola PS-16 decolla da Ciampino ed in 49 minuti arriva a Reggio Calabria” scriveva Repubblica analizzando i voli di Salvini. “Poi un Agusta lo trasporta a Platì per una cerimonia antimafia. Quindi riparte con l’aereo alle 12.12 per Lamezia Terme e da lì in elicottero fino a Catanzaro, dove c’è un comizio elettorale. Alle 16.34 si vola a Napoli, per un incontro-show in prefettura sull’arresto dei camorristi che hanno ferito la piccola Noemi. E due ore dopo l’ultimo viaggio, fino a Linate, perché l’indomani lo aspetta l’adunata degli alpini. Il velivolo della Polizia si alza da Capodichino alle 19.22: venti minuti dopo c’è un jet Alitalia per la stessa destinazione, che sarebbe costato molto meno. Ma formalmente questa missione su e giù per l’Italia è lecita, perché viene ancorata a un impegno istituzionale – la cerimonia antimafia di Platì – incastonato in una processione di eventi propagandistici. Così lo Stato si fa carico sia degli spostamenti del leader di partito che di quelli del ministro, ruoli sempre più confusi e sempre più opachi.”
Milano-Pescara e poi Rimini e Catania
È il 4 gennaio e Salvini arriva in Abruzzo con un volo Milano-Pescara per abbinare un vertice sulla sicurezza all’apertura della campagna elettorale abruzzese. Il 18 dicembre lo scalo di Parma viene chiuso per nebbia: il bimotore gira invano sulla città, poi fa rotta su Bologna obbligando Salvini a modificare il programma. Il 27 dicembre l’aereo parte da Roma e va a prenderlo a Milano, quindi Rimini, per raggiungere la prefettura di Pesaro con bagno di folla in piazza. Poi da Rimini a Catania: conferenza sul terremoto nei paesi dell’Etna e passeggiata nel centro.
Il guasto al motore
Sabato 15 settembre c’è un guasto al bimotore subito prima del decollo. Viene mobilitato un Agusta Aw-139 che lo sostituisce fino a Fano, nelle Marche, dove c’è la festa regionale della Lega. Una volta risolto il guasto il P-180 va comunque ad Ancona. La mattina dopo accompagna il ministro a Linate: nel pomeriggio è atteso da Barbara D’Urso a Domenica Live e poi cena ad Arcore con Silvio Berlusconi.
I mezzi dei Vigili del fuoco
Il 15 ottobre, dopo sei comizi altoatesini e una convention a Monza, corre a Palazzo Chigi. Prende in prestito un altro aereo – sempre un P-180 – dai Vigili, che dipendono dal suo dicastero.
I costi
Sul mercato privato il P-180 viene noleggiato per 4-5mila euro l’ora ma nel caso della flotta statale la spesa è circa la metà: il conto per i viaggi di venerdì scorso sarebbe quindi di circa 10 mila euro.