Nella dieta “consigliata” dall’Unione europea c’è la Coca cola e la Red Bull. Purché siano light o senza zucchero. Assenti, invece, il parmigiano, grana padano, prosciutto San Daniele, pecorino e, ovviamente, la Nutella. Parola del sistema Nutri-Score.
Ovvero di un’etichettatura stampata sul fronte della confezione che assegna un colore e una lettera sulla scala. Si parte dal verde (A), verdino (B), giallo (C), arancio (D), rosso arancio (E). Verde sta a indicare il maggior contenuto di nutrienti giudicati positivamente: fibre, proteine, frutta, verdura, leguminose e oleaginose. Il rosso è l’allarme per nutrienti da limitare: calorie, grassi saturi, zuccheri e sale. Il risultato è che la Coca cola light è verdina e lo speck rosso fuoco. Cosa che avrebbe senso se si consumassero interi pasti fatti esclusivamente di speck. Così come è stato concepito, il sistema “affonda” la dieta mediterranea che mescola le materie prime del made in Italy, grande risorsa per l’export italiano.
L’analisi riservata
La Dg Sante (ovvero la direzione generale Salute e sicurezza del cibo), poco prima che la Commissione Juncker lasciasse il posto, ha prodotto un’analisi riservata che valuta positivamente i sistemi a colori per i cibi. La base per una futura legislazione europea su cui verranno armonizzate le etichette europee.
“Si rischia di sostenere, con la semplificazione, modelli alimentari sbagliati che mettono in pericolo non solo la salute dei cittadini ma anche il sistema produttivo di qualità del made in Italy”, dice il presidente di Coldiretti Ettore Prandini al Giornale. E per Federalimentare “nutri-score è peggio dei dazi”.
Il Nutri Score
Si tratta di un sistema di classificazione sviluppato in Francia da un gruppo di scienziati indipendenti del Dipartimento di Ricerca in Epidemiologia Nutrizionali (EREN) di Parigi. Il sistema fornisce un “voto” ai prodotti alimentari (cibi e bevande) secondo un sistema a semaforo. Come spiega il sito openfoodfacts, il Nutri-Score è un logo che mostra la qualità nutrizionale dei prodotti alimentari con punteggi da A a E.
Chi ha realizzato il Nutri Score?
Il Nutri-Score è stato proposto dall’EREN, un gruppo di ricerca pubblica francese sulla nutrizione, guidato dal professor Serge Hercberg, docente di nutrizione alla Facoltà di Medicina dell’Università di Parigi 13, direttore dell’equipe di ricerca di epidemiologia nutrizionale e già presidente del Programma nazionale sulla nutrizione e la salute del governo francese. Il sistema si basa sul punteggio nutrizionale FSA creato dall’Agenzia alimentare nel Regno Unito. Il Nutri-Score è stato presentato nel rapporto del 2013 “Proposte per un nuovo impulso alla politica nutrizionale della salute pubblica francese nel quadro della strategia sanitaria nutrizionale” (pdf).
Hercberg scrive che Salvini
Secondo Hercberg, Salvini ha inventato una “delirante teoria del complotto secondo la quale Nutri-Score sarebbe il prodotto di un progetto segreto dell’Unione Europea contro la dieta Mediterranea e i prodotti alimentari italiani”. Niente di tutto questo. Il nostro governo ha sostenuto la strada di un’etichettatura “a batteria” senza colori ma con percentuale di energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale rispetto alla quantità giornaliera che però ha il difetto di essere meno “immediato” da leggere rispetto al sistema “a semaforo”. Hercberg fa notare che anche la dieta Mediterranea è ampiamente approvata dai nutrizionisti ma non è limitata al consumo di pecorino, gorgonzola o prosciutto. Alimenti che hanno il difetto di contenere una gran quantità di grassi saturi e di essere molto calorici. Questo non significa che non debbano essere consumati ma che lo si debba fare con moderazione all’interno di una dieta bilanciata e varia.