Marco Carrai della Fondazione Open di Matteo Renzi
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L’inchiesta sulla Fondazione Open riserva un colpo di scena proprio alcuni minuti fa. Il suo presidente, Alberto Bianchi, e uno dei consiglieri, l’imprenditore Marco Carrai, sono stati perquisiti dalla procura nell’ambito dell’inchiesta sull’ex cassaforte renziana.

Fondazione Open: perquisizioni in tutta Italia

A essere indagato, dunque, anche un amico d’infanzia e punto di riferimento nel mondo economico di Matteo Renzi, appunto l’imprenditore Marco Carrai. Bianchi, invece, è accusato non solo per il traffico di influenze, ma anche di finanziamento illecito ai partiti.

Le perquisizioni all’alba

All’alba di questa mattina la guardia di Finanza, coordinata dal procuratore Giuseppe Creazzo, ha eseguito oltre trenta perquisizioni presso una dozzina di imprenditori di 9 città italiane. Imprese che in passato avevano finanziato Open. La Procura cerca “significativi intrecci tra prestazioni professionali rese da Bianchi e dai suoi collaboratori e finanziamenti alla Open”. Sono stati visitati tra gli altri l’armatore Vincenzo Onorato e il finanziere David Serra, a Milano, Marco Zigon della Getra a Napoli, il gruppo Garofalo a Roma e a Firenze i fratelli Aleotti (proprietari della farmaceutica Menarini), Corrado Fratini e i fratelli Bassilichi.

Le perquisizioni e anche il coinvolgimento di Carrai

Perquisizioni che sono conseguenza di controlli fatti nello studio dell’avvocato Bianchi nel settembre scorso. “Tutte le entrate e le uscite della fondazione sono tracciabili – si è difeso ieri Bianchi tramite il suo avvocato Nino D’Avirro – perché avvenute con bonifico e carte di credito. Tutto alla luce del sole”.

I pm sono gli stessi che hanno arrestato i genitori di Renzi

Matteo Renzi in merito all’inchiesta ha detto: “Questa mattina centinaia di finanzieri in tutta Italia hanno perquisito all’alba abitazioni e uffici di persone fisiche e giuridiche ‘colpevoli’ di aver finanziato la Fondazione Open. La decisione è stata presa dai pubblici ministeri di Firenze, Creazzo e Turco, titolari anche di altre inchieste: sono loro, ad esempio, ad aver firmato l’arresto per i miei genitori”.

Open: “l’articolazione”

Secondo gli inquirenti Open ha agito da “articolazione” di un partito, come testimoniato dal lavoro in occasione delle primarie del 2012 o dalle ricevute di versamento da parlamentari. Inoltre “ha rimborsato spese a parlamentari ed ha messo a loro disposizione carte di credito e bancomat”. Secondo fonti vicine a Bianchi stesso, le carte sarebbero state a disposizione di un solo onorevole.  

Open è legata a Matteo Renzi e alla sua ascesa politica. I suoi consiglieri erano oltre a Carrai, Maria Elena Boschi e Luca Lotti. Negli anni in cui ha operato, cioè tra il 2012 e il 2018, è stata un’efficiente macchina per raccogliere finanziamenti.

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