Nel mondo di mezzo del potente pm romano c’è di tutto: amicizie influenti, trame e modelli di vita discutibili. Ci sono, soprattutto, manovre inconfessabili da vergognarsene anche davanti ai propri figli. E la novità di oggi è quella di un’intercettazione in cui Luca Palamara sfratta di casa i familiari per ricevere, tra gli altri, il deputato del Pd Cosimo Ferri. Il Palamara-gate si allarga.
Siamo al 17 aprile del 2019. Palamara scrive un messaggio alla moglie.
“Senti ti volevo dire domani sera eh se faccio una cosa ristretta da me non è che potete uscì tutti no? Te Lavinia e Rocco potete uscire dico un po’?”
È la testimonianza del fatto che ci sono manovre in atto da portare a termine per degli obiettivi ben precisi. Manovre che coinvolgono le correnti organizzate dell’Associazione nazionale magistrati e la politica. Manovre contro personaggi come Matteo Salvini, allora ministro dell’Interno attaccato sul caso Diciotti.
“Salvini ha ragione ma bisogna attaccarlo”: parola di Palamara
Palamara ha dei rapporti con Legnini, uomo di collegamento, come riferisce Il Giornale, tra il Csm e il Quirinale. Palamara deve sistemare un’amica magistrato, Adele Verde, che ambisce a fare il segretario al Csm.
VERDE: Caro Luca, massimo mi ha detto che ritiene che la pratica che mi riguarda vada trattata nella prossima consiliatura…La cosa mi terrorizza perché mi sembra una strada in salita. Tu credi che non si possa proprio fare niente.. ma niente niente???? Sarebbe proprio un bel regalo
PALAMARA: Lunedì mattina io ne riparlò con Legnini perché a mio avviso bisogna tentare ogni carta per farti entrare
Le raccomandazioni registrate sul telefono di Palamara sono infinite. Nelle chat si parla di incarichi da assegnare senza fare mai riferimento alle competenze del candidato. Il valore aggiunto è solo l’appartenenza o meno a una corrente. Come nel caso di Paolo Auriemma, della stessa corrente di Palamara (Unicost, centro) che si sfoga con lui per una candidatura.
AURIEMMA: Io critico solo il fatto che ci siamo caricati una corderiana (da Paolo Cordero, ex leader veneto di Unicost, ndr), la più criticata per la sua disinvoltura. E non capisco perché se la deve caricare Roma. Una che a Brescia non vogliono e li ci farà perdere voti. La verità e che nelle vostre campagne elettorali non avete subito il doppiogiochismo viscido di Cordero e dei suoi. Che faceva votare il pm di Magistratura Indipendente a quelli che fimo al giorno prima erano di Unicost. Quindi non potete comprendere quanto io sia incattivito. E sono convinto che si tratta di gente che ci tradirà di nuovo.
Non solo poltrone da gestire ma anche politica
Dopo quella a favore di Patronaggio, le chat raccontano la chiamata alle armi delle correnti contro Claudio Borghi, presidente leghista della commissione Bilancio della Camera, che ha osato brontolare per una sanzione amministrativa confermatagli dalla Cassazione. Così le correnti raccolgono le firme per aprire una pratica a tutela del collega e contro “dichiarazioni molto gravi che, per il loro contenuto e per il ruolo istituzionale dell’intervistato, delegittimano il massimo organo giurisdizionale del paese”. La “pratica a tutela” è uno strumento che il Csm ha a disposizione per prendere le parti di magistrati ingiustamente accusati. Ma le chat di Palamara raccontano come questo strumento venga usato solo per tutelare i colleghi attaccati dalla destra.
Il caso Berlusconi
Siamo a maggio 2018. Il tribunale di sorveglianza di Milano concede a Silvio Berlusconi la riabilitazione, che gli ridà lo stato di incensurato. Su Repubblica esce un articolo molto pesante contro la riabilitazione del Cav firmata dal presidente del tribunale milanese, Giovanna Di Rosa. Il giudice milanese Rosario Spina scrive a Palamara.
DI ROSA: Ho letto l’articolo della Milella sulla riabilitazione a Berlusconi, offensivo per Giovanna Di Rosa e Unicost. Chiediamo l’apertura di una pratica a tutela? PALAMARA: L’apertura di una pratica a tutela finirebbe solo per drammatizzare una situazione che va addormentata: quieta non movere mota quietare. Peraltro finiremmo per scontrarci con la libertà di stampa con ovvie critiche che sarà difficile fronteggiare dal punto di vista mediatico
Il nuovo Csm e il rapporto tra Legnini e Palamara
È il luglio 2018. il magistrati votano per il nuovo Csm, Palamara cessa dalla carica ma continua a esser potente quanto e più di prima. E continua ad avere un rapporto preferenziale con Giovanni Legnini, l’ex vicepresidente del consiglio superiore. Ma nel frattempo l’inchiesta di Perugia è partita, il telefono di Palamara è stato messo sotto controllo. I rapporti tra i due non vengono più ricostruiti a ritroso grazie alle chat ma ascoltati in diretta.
Il 21 marzo 2019 Legnini e Palamara si sentono al telefono. Parlano del funerale di un magistrato.
LEGNINI: ho visto il notaio là.. Ciampini.. che mi ha detto ci dobbiamo vedere, dobbiamo fa una cena e gli ho detto vabbè
Ciampini, annota la Finanza, è il notaio che compare in numerose società di Fabrizio Centofanti, l’imprenditore amico di Renzi e Zingaretti indagato insieme a Palamara. Di lì a poco la cena viene organizzata e le presenze si allargano. Ci sono Cosimo Ferri e Andrea Baldanza, quest’ultimo magistrato della Corte dei Conti e già capo di gabinetto alla Regione Lazio.
INFORMATIVA GUARDIA DI FINANZA: Con riguardo al magistrato della Corte dei Conti Baldanza Andrea appare opportuno evidenziare come lo stesso fosse già emerso nell’ambito delle indagini in rapporti e frequentazioni con Centofanti Fabrizio, Amara Piero, Bigotti Ezio, il giudice Russo Nicola e lo stesso Palamara.
Più o meno la stessa compagnia, racconta ancora Il Giornale, si ritrova pochi giorni dopo a cena a casa di un’amica avvocato, tale G., collega di studio di un altro vicepresidente del Csm. Palamara viene intercettato in lite con la compagna, Adele Attisani.
ATTISANI: Comunque devi sparire tu perché in questi momenti non ci sei nemmeno e Legnini non è ormai nessuno perché non è che ci lavori insieme
PALAMARA: Senti Adele però ascoltami un attimo
ATTISANI: Quindi non è che devi discutere di lavoro capito
PALAMARA: Adele Adele ascolta un attimo
ATTISANI: Non dovete parlare di lavoro, dovete fare le cagate che organizzate voi
PALAMARA: Adele mi ascolti Adele mi ascolti un attimo…
ATTISANI: Perché organizzate delle cagate capito ti dovresti vergognare tutti voi di questi di quell’ambiente capito tutto una porcheria una porcheria
PALAMARA: Hai ragione hai ragione sono d’accordo con te
ATTISANI: E la prima è quella che organizza. G. che organizza per voi perché è una che cerca di farvi accoppiare ma fate schifo siete una categoria schifosa e tu mi lasci sola.. sapevi che io arrivavo stasera
PALAMARA: No Adele non lo sapevo e tu delle persone non disponi così dopo che ti ho telefonato quattro volte tu mi hai detto che tornavi tardi
ATTISANI: Ah non lo sapevi ma come non lo sapevi ma stai scherzando
PALAMARA: Ti invito a smetterla a dire queste cazzate non te lo consento più.. chiaro?
ATTISANI: Per me devi sparire per me devi sparire… ok adesso ascoltami bene e fate queste troiate hai capito? E meno male che ti rendi conto di quello che fate meno male che ti rendi conto che fate delle marchette, G. fa le marchette e vi porta le donne. Ciao e non mi chiamare più